Tav, le associazioni alzano la voce: "Lavori? Cittadini tenuti all’oscuro. Servono garanzie e più tutele"

Domani alla parrocchia dell’Ascensione l’incontro dei No tunnel con i residenti: "Tanti campanelli di allarme"

Tav, le associazioni alzano la voce: "Lavori? Cittadini tenuti all’oscuro. Servono garanzie e più tutele"

Tav, le associazioni alzano la voce: "Lavori? Cittadini tenuti all’oscuro. Servono garanzie e più tutele"

di Carlo Casini

La talpa che scava per l’Alta velocità nel ventre di Firenze non fa dormire sonni tranquilli: dov’è già passata – nella zona tra Ponte al Pino e via Masaccio – si sono verificate piccole crepe ai piani bassi di alcuni condomini e portoni che non si aprono, che fanno temere non si tratti solo di una coincidenza. Perciò domani alle ore 21 alla parrocchia dell’Ascensione di via Giovanni da Empoli 2/B si terrà un’assemblea organizzata dall’associazione No tunnel Tav. "Le previsioni infauste fatte negli anni passati si stanno concretizzando per le persone che vivono nei pressi del percorso dei tunnel – tuona l’associazione, annunciando la presenza all’incontro dell’avvocato Giacomo Baldi – Appare evidente la necessità di informare la cittadinanza dei rischi esistenti e sottostimati, ma soprattutto per invitarla a organizzarsi. Sperando che i problemi legati allo scavo restino a livelli non disastrosi perché anche trovarsi danni nella propria residenza o luogo di lavoro può essere un grosso disagio, cambia la qualità della vita, la può rendere un inferno come talvolta stiamo già verificando".

L’incontro servirà anche per fare il punto sullo stato dell’arte dei lavori, e raccogliere nuove e vecchie istanze dei residenti interessati, direttamente e indirettamente, dai lavori della maxi opera. "Le esperienze di cui siamo a conoscenza ci ricordano i contenziosi senza fine che queste opere si sono trascinate lasciando spesso i danneggiati a compensazioni insufficienti; da non sottovalutare lo stress, per una normale famiglia, di trovarsi invischiata in processi lunghi e complessi, molto costosi – spiega l’organizzazione –. Già i primi segnali avvertiti con i danni ad un edificio in via Botticelli, la prima residenza impattata dallo scavo, non sono rassicuranti: il sindaco, che minimizza volendo tranquillizzare, fa invece crescere la paura nelle persone".

E ancora: "Rfi, Ferrovie dello Stato, Consorzio Florentia hanno a disposizione stuoli di ingegneri, geologi, studi legali per tutelare i propri interessi di costruttori. I cittadini e le cittadine cosa hanno? – domandano – Un sindaco che distribuisce camomilla? Un presidente della Regione che ci dice che la macchina scavatrice non è dove ci sono danni? Un Osservatorio ambientale, nominato dal ministero dell’Ambiente, presieduto dal direttore generale del Comune che ci pare non osservi nulla, che non si capisce dove e come siano reperibili i dati disponibili? Un ministero dei Trasporti il cui responsabile, Matteo Salvini, è venuto a benedire questo cantiere come il futuro glorioso di Firenze?". Mancano risposte, ma servono ancora maggiori tuttele, sotto tutti i profili.

"Le istituzioni e soprattutto i committenti e gli esecutori dell’opera devono contribuire economicamente alle spese cui la cittadinanza è condannata", sollecita l’associazione.