Palazzo Vecchio annuncia il piano per mettere sedie e tavolini fuori dai locali e in città scatta il dibattito. Come anticipato da La Nazione, la novità per il piano 2023 è che la possibilità di inserire sedie e tavolini all’aperto riguarderà solo strade e piazze non comprese nell’area Unesco. E’ l’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini a lavorare al piano che dovrebbe scattare per il ponte del 2 giugno e terminare nei primissimi giorni di novembre. Resteranno in vigore le concessioni rilasciate a livello ordinario, sia in centro che fuori. In base al piano straordinario 2023 potranno essere rilasciate concessioni straordinarie fuori dall’area Unesco dove le autorizzazioni rilasciate sono state giudicate positive da Palazzo Vecchio: l’anno scorso, fuori dal centro, furono circa 350 le attività che fecero richiesta. Tutte le occupazioni saranno soggette al pagamento del Canone patrimoniale di concessione suolo pubblico (se non saranno previste esenzioni a livello nazionale) e saranno previste pesanti sanzioni a chi non rispetta il piano che – in caso di reiterazione grave – possono arrivare fino alla revoca delle concessioni. Potranno presentare domanda anche chioschi in aree verdi ma, ad esempio, non i forni, aspetto che ha irritato qualche categoria: "Le attività escluse sia dal poter presentare domanda per i cosiddetti tavolini, che per i dehors, sono 313 tra forni, pizzerie a taglio, rosticcerie e friggitorie – ha sottolineato Luca Tonini, presidente Cna Città di Firenze -. Impossibilitate ad accedere ai tavolini anche gelaterie e pasticcerie, che però possono presentare domanda per i dehors. Il doppio divieto rimane dunque per 313 imprese, ma Cna stima che di queste, interessate ai tavolini siano tra le 70 e le 90 le imprese".
Le regole sono le stesse dell’anno scorso: l’occupazione potrà essere concessa sullo spazio antistante l’esercizio, non potrà essere sul lato opposto della carreggiata rispetto all’ingresso dell’esercizio e dovrà garantire il passaggio dei veicoli e dei mezzi di soccorso e lasciare libera una carreggiata di almeno 3,5 metri. L’occupazione dei marciapiedi sarà consentita solo nel caso di larghezza dello stesso superiore ai due metri e mezzo con tavolini aderenti al fabbricato e con almeno un metro e mezzo di spazio al passaggio. Soddisfatto il sindaco Nardella secondo cui "il piano straordinario è assolutamente innovativo - ha sottolineato - perché da un lato tutela il centro storico e dall’altro promuove i quartieri periferici. Useremo questo piano come leva per riequilibrare i flussi tra centro e periferie". Per Bettarini l’obiettivo del piano è proprio "promuovere le attività fuori dal centro storico". Non mancano, tuttavia, le critiche. Sempre per Tonini di Cna, "la decisione annunciata è stata unilaterale". E Confartigianato Firenze: "C’è delusione, sono stati grande strumento per la città". Santino Cannamela, presidente di Confesercenti Firenze, ha ribadito la "necessità di arrivare quanto prima a un regolamento definitivo e complessivo della somministrazione su area pubblica".
Niccolò Gramigni