ROSSELLA CONTE
Cronaca

La rivolta dei ristoratori. "I tavolini non si toccano"

Dopo la revoca da parte delle autorità, i titolari valutano azioni legali. Cursano: "Saremo pronti a difendere le aziende in ogni sede e con ogni mezzo"

A rischio i tavolini del centro storico

A rischio i tavolini del centro storico

Firenze, 26 giugno 2021 - Si stanno organizzando in un comitato e procederanno per vie legali per chiedere al Comune i danni derivanti dalla revoca delle autorizzazioni per le occupazioni di suolo pubblico. Il provvedimento, che riguarda sette strade e coinvolge 40 imprenditori, è un colpo di grazia. "Ci sono almeno 40 imprese che sono state autorizzate dal Comune a occupare gli spazi limitrofi alla propria attività. Queste hanno sostenuto investimenti per acquistare ombrelloni, fioriere, tavoli e sedie" si sfoga Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze.

"Adesso – prosegue – queste imprese non solo avranno un mancato guadagno ma dovranno mettere anche in conto delle perdite consistenti. Saremo pronti a difendere le aziende in ogni sede e con ogni mezzo". "Non si possono trattare le imprese come giocattoli – aggiunge Franco Marinoni, direttore Confcommercio Toscana– Per di più la sensazione è che l’amministrazione comunale, che l’operazione l’aveva avallata, sia vittima quanto noi di questo assurdo dietrofront…" Non ne possono più gli imprenditori del centro che "tra la ztl e la revoca della concessione di suolo pubblico perdiamo il 50% degli incassi" non usa mezzi termini Riccardo Poggi dell’Osteria La Latteria.

"E’ incomprensibile – dice Poggi – nel caso di un’emergenza saremmo in grado di liberare il passaggio dei mezzi di soccorso nel giro di una manciata di secondi". Soldano D’Asburgo Lorena, titolare del ristorante La Giostra di Borgo Pinti, è una furia. "Stiamo consultando i nostri legali e, insieme ad altri imprenditori colpiti da questa revoca, stiamo valutando se procedere per vie legali. E’ vergognoso tutto questo, noi abbiamo le tasse da pagare, i canoni di locazione, i dipendenti, i fornitori e nel frattempo stanno facendo di tutto per farci chiudere". Giorgio Ebner, titolare del ristorante La Grotta Toscana di via delle Oche, si unisce.

"Di punto e in bianco ci hanno detto che avremmo dovuto togliere tavoli e sedie, l’unico modo per poter lavorare in questo periodo in cui le persone preferiscono gli spazi all’aperto". "Ho speso 4mila euro e ora ho dovuto mandare a casa sei persone che avevo assunto" aggiunge Antonio Belperio, titolare de La Chianineria di via dei Cerchi.

"All’inizio abbiamo pensato a uno scherzo di cattivo gusto – conclude Dario Giachetti del ristorante Gastone –, poi l’amarezza. Soprattutto per i dipendenti: è chiaro che senza lo spazio esterno per noi sarà impossibile mantenere tutti".