Teatro di Rifredi, studenti in fuga. A rischio i progetti per i ragazzi

Le questioni burocratiche della Fondazione stanno mettendo a rischio non solo la programmazione serale

Teatro di Rifredi, studenti in fuga. A rischio i progetti per i ragazzi

Tantissimi studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta la Toscana hanno partecipato allo storico. progetto ’Rifredi Scuola’

Tutto tace e il cuore culturale del quartiere di Rifredi rischia di perdere migliaia e migliaia di studenti toscani. Il Teatro di Rifredi non ha ancora annunciato la data di apertura della stagione. Molti teatri cittadini sono pronti ad alzare il sipario (o lo hanno alzato in questo fine settimana appena passato) con commedie, vernacolo, musical, drammaturgia italiana e straniera, testi storici, concerti, stand up e tanto altro. Rifredi no, così come il Teatro dell’Era di Pontedera. Si attendono decisioni finanziarie e politiche che devono essere prese dal Cda della Fondazione Teatro della Toscana che comprende i due teatri, la Pergola e l’Oltrarno, ossia la scuola di formazione del mestiere dell’attore diretta da Pierfrancesco Favino. Il ’canovaccio’ del cartellone di Rifredi già ci sarebbe così come l’entusiasmo di tornare a lavorare con le scuole. Il progetto ’Rifredi Scuola’, nato nel 1994, ha all’attivo 314.010 spettatori-ragazzi, tra gli undici e i 18 anni, solo l’anno scorso 80mila provenienti dalle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta la Toscana. Numeri che, anche nella migliore delle ipotesi, quest’anno non potranno essere realizzati visto che i tempi per inserire il progetto nei piani di studio curriculari è ormai scaduto. Quindi gli insegnanti hanno già scelto altre attività da proporre agli studenti o altri teatri. Vale la pena ricordare che, sempre guardando ai più giovani, fino all’anno scorso esisteva anche il progetto ’Rifredi Ragazzi’, dedicato alle scuole primarie: dalla nascita, nel 2001, all’anno di ingresso nella Fondazione (2022), il progetto si è articolato in 309 recite e circa 65.900 presenze. I due progetti, fiore all’occhiello di Rifredi, sono proseguiti con il passaggio di gestione della sala di via Vittorio Emanuele II proprio per "l’immutata convinzione che il teatro per essere educativo e didattico ha bisogno di divertire e di comunicare importanti messaggi con leggerezza e ironia" sottolineava il comunicato stampa relativo all’ingresso di Rifredi nella Fondazione, occasione in cui si ribadiva come il teatro fosse "un vivace centro di cultura contemporanea".

Barbara Berti