FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Tenere in piedi le filiere della moda, come fare

Tenere in piedi le filiere della moda. Puntare a massimizzare l’erogazione di ammortizzatori sociali, ma anche pensare a come...

Tenere in piedi le filiere della moda. Puntare a massimizzare l’erogazione di ammortizzatori sociali, ma anche pensare a come ripartire. Sulle competenze regionali il presidente Giani si è impegnato a fornire occasioni di riqualificazione e aggiornamento delle competenze, bandi su finanziamenti europei per dare sostegno alla ricerca e alla competitività, oltre a un impegno sulle relazioni industriali, per riportare i grandi marchi italiani ed esteri alla ricostruzione di un sistema produttivo efficiente. Ma occorre fare in fretta perché gli aiuti del governo al momento non sono serviti a molto nel sostenere le imprese. Secondo il monitoraggio Inps per il 2024 e il 2025 per il settore della moda, su uno stanziamento di circa 110 milioni di euro per la Cassa integrazione straordinaria, i milioni erogati sono stati solo 2,9 milioni. Il problema è che, per fare ricorso alla Cigs, si devono anticipare i soldi ai lavoratori e poi chiedere il rimborso all’ente previdenziale (servono 6 mesi di media per riavere i soldi). In attesa che si corregga il tiro passeranno mesi. E tutto questo tempo non c’è.

"Per le aziende – ha detto il referente toscano di Federmoda Cna, Paolo Pernici – c’è ancora il rischio chiusura. Segnali di ripresa non ce ne sono, i provvedimenti del governo sono ancora insufficienti per una piena ripartenza. Però continua il dialogo con le istituzioni. E anche questo incontro in Regione col presidente Giani serve per fare il punto sulle necessità dal punto di vista economico, e mettere le basi sulla ripartenza delle filiere".

La crisi ha colpito due volte. In piena fase di crescita, le imprese hanno subito una drastica contrazione degli ordini. La riduzione dei volumi ha spiazzato tutti, ma soprattutto i piccoli che a fronte della richiesta avevano investito in spazi e macchinari. "Ora occorre una visione di lungo periodo – ha detto Pernici – brand, piccole e medie imprese devono fare squadra, combattere l’illegalità e pensare a una nuova sostenibilità economica nella produzione. Alle istituzioni, ai sindacati, a tutti i soggetti coinvolti chiediamo un patto per la filiera".

"Occorre tornare a parlare di sostenibilità economica e sociale dei processi produttivi – ha detto Massimo Bollini di Filctem Cgil – ai tavoli istituzionali è giusto affrontare con le istituzioni e con tutti gli altri soggetti coinvolti anche questo tema. Il lavoro andrà sostenuto per tutto il tempo della crisi, ma in contemporanea occorre discutere su quale sia il distretto di domani e quale sia il modello produttivo da mantenere".