BIANCASTELLA
Cronaca

Teresa Mattei e il simbolo delle mimose

Biancastella

Antonino

L’8 marzo, in tutto il mondo, si celebrerà la festa della donna e noi italiane ci scambieremo, con orgoglio, i mazzetti di mimose o saremo ancora più felici se saranno i nostri uomini, figli, compagni, colleghi, a regalarceli. Ma chi ha avuto l’idea di adottare la mimosa come simbolo della festa della donna e perché? Il merito fu della giovanissima partigiana e poi Madre Costituente, Teresa Mattei, nome di battaglia Chicchi, che, quando si decise, nel 1946, di istituire la prima Festa della donna l’8 marzo successivo alla conquista del voto alle donne, propose di creare un simbolo, magari un fiore, che le rappresentasse. Chi consigliò le violette, come in Francia, chi l’orchidea, subito bocciata perché costosa e rara, ma Teresa suggerì: "Scegliamo la mimosa, un fiore povero, ma forte, facile da trovare nelle campagne, che rappresenta bene l’unione delle donne con tutti quei fiorellini messi insieme! "e, per convincere i più titubanti, raccontò che secondo un’antica leggenda l’albero della mimosa sarebbe nato dal sacrificio di una giovane donna dalla grande chioma d’oro, proprio come il colore delle mimose. La proposta fu accettata e quando Teresa, ormai molto anziana, ricordava la scelta di quel fiorellino giallo, diceva: "Mi commuovo quando vedo l’8 marzo le ragazze scambiarsi i fiori gialli delle mimose perché penso che non ho vissuto inutilmente". Teresa nasce a Genova nel 1921, si trasferisce nel ’32 a Firenze dove suo padre diventa dirigente del Partito d’Azione toscano; è una ragazzina vivace e sensibile ai valori della libertà e della giustizia sociale, così, quando al liceo un docente fa l’apologia delle leggi razziali, abbandona l’aula perché non vuole assistere a "quella vergogna"; sarà espulsa da tuttiele scuole per quel coraggio. E di coraggio ne dimostrerà ancora tanto, non solo da partigiana, ma anche da costituente e giovane deputata del partito comunista che non esitò ad abbandonare, in disaccordo con la politica stalinista e la linea di Togliatti. Morì a 92 anni nel 2013 e fino all’ultimo fu impegnata nelle lotte per i diritti delle donne e dei minori.