Firenze, 14 maggio 2022 - C’è chi ha dormito in macchina nel parcheggio del parco dei Sassineri a Impruneta proteggendo i vetri con delle lenzuola; ci sono famiglie trasferite ormai da qualche notte in camper a San Casciano; e c’è chi si sveglia sentendo le vibrazioni di un terremoto che poi scopre non esserci stato. Nell’area più vicina all’epicentro della scia sismica, c’è una comprensibile paura: le scosse avvertite nitidamente dalla popolazione negli ultimi dieci giorni sono state tante; la sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi e vedere i mobili oscillare non può che suscitare qualche naturale timore. Ma c’è chi sta vivendo questo periodo di scosse con vero terrore, come una signora di una certa età di Impruneta che ha allestito una tenda in giardino: non ci ha ancora dormito, ma "non si sa mai, dovesse risuccedere io son pronta a uscire di casa".
Inutili allarmismi, rassicurano sindaci ed esperti: la calma è la migliore alleata in questi casi. Piuttosto, dicono i 4 sindaci dei territori più coinvolti ossia Impruneta, San Casciano, Greve e Tavarnelle Barberino, meglio ripassare insieme le regole base su come comportarsi in caso di sisma ben più forte rispetto al 3.7 che giovedì sera alle 23,12 ha fatto sobbalzare molti giù dai divani o dai letti e scendere per strada. In molti hanno passato quasi un’ora nel buio della notte nella zona del Chianti fiorentino, tanti hanno raggiunto i punti di raccolta comunali, per poi quasi tutti tornare a letto a tentare di recuperare un po’ di sonno.
Nessun danno strutturale a immobili comunali ed edifici scolastici, dicono tutti i sindaci dopo una ricognizione delle varie strutture, come da prassi. Sono arrivate telefonate ai vigili del fuoco, ma al momento neanche i privati avrebbero evidenziato danni importanti alle loro abitazioni. Solo un condominio di San Casciano avrebbe riportato qualche crepa, ma i tecnici hanno decretato che non vi è alcun pericolo per la stabilità dell’intero immobile. È stata controllata anche la chiesa di San Martino ai Cofferi, nella frazione di Mercatale, che aveva evidenziato danni superficiali nella prima scossa più forte, così come le case a ridosso della chiesetta: non ci sono variazioni rispetto alle prime crepe rilevate.
Ieri mattina si è riunita la protezione civile dell’unione dei Comuni di Tavarnelle Barberino, San Casciano e Greve, ma è stato deciso di non attivare un numero di telefono specifico per eventuali segnalazioni, lasciando i già attivi canali tradizionali. Piuttosto sarà intensificata l’informazione su cosa fare in caso di sisma per proteggere sé e i propri familiari.
Stessa scelta è stata fatta a Impruneta, dove il sindaco Alessio Calamandrei cerca di rassicurare i suoi compaesani: "La scossa di giovedì è stata sentita più della precedente, nonostante sia stata della stessa intensità, probabilmente per due motivi: il primo è che eravamo tutti a casa nel silenzio, quindi nessuno in auto o nei negozi al primo piano o a passeggio; il secondo è che la prima scossa è avvenuta dopo giorni di pioggia: mi hanno spiegato gli esperti che essendo il nostro un terreno argilloso, potrebbe aver fatto da spugna riguardo alla percezione di qualche giorno fa, cosa non avvenuta stavolta. Ma il panico non serve: solo prudenza".
Si è sentita parecchio, sicuramente più di quelle del 3 maggio, anche in tutta Firenze, sia nell’area a sud più vicina all’epicentro che a nord e nella periferia opposta: lo testimoniano le 220 chiamate in 10 minuti, 350 dopo 40 minuti arrivate al 112. La protezione civile però conferma che non ci sono stati danni in tutta la città e il territorio metropolitano, solo verifiche su due segnalazioni di crepe. Nessun danno neanche nei musei e nelle chiese fiorentine.