PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Terremoto in consiglio 5 Stelle sempre più isolati. D’Agati verso la sfiducia

La mozione presentata dai consiglieri della maggioranza contro il vice dell’aula. I pentastellati: "Gli attacchi vogliono nascondere il tradimento politico". .

Oggi la votazione della mozione di sfiducia al vicepresidente del consiglio comunale Ernesto D’Agati, in quota al Movimento cinque stelle

Oggi la votazione della mozione di sfiducia al vicepresidente del consiglio comunale Ernesto D’Agati, in quota al Movimento cinque stelle

E’ un consiglio comunale che si preannuncia quanto mai elettrico quello in programma oggi alle 16. Per l’esclusione del Movimento 5 Stelle dalla maggioranza e con tutto quello che ne è conseguito (le dimissioni degli assessori pentastellati Baldazzi e Della Giovampaola e il passaggio all’opposizione dei due consiglieri rimasti, D’Agati e Cassataro), ma anche per la mozione di sfiducia, primo punto all’ordine del giorno, che la stessa maggioranza ha presentato nei confronti di Ernesto D’Agati come vice-presidente del consiglio. Ed è qui che inizia la ‘partita a scacchi’ che deciderà il futuro assetto del consiglio comunale campigiano. Da Statuto, infatti, presidenza e vice-presidenza del consiglio spettano una alla maggioranza e l’altra all’opposizione (o viceversa) e il passaggio di D’Agati fra i banchi dell’opposizione di fatto farebbe decadere automaticamente la sua carica nominando vice-presidente pro tempore, in attesa del prossimo consiglio comunale, il consigliere ‘anziano’, Lorenzo Loiero (Pd), In caso di discussione della mozione, invece, sempre in base allo Statuto del Comune di Campi, articolo 15, per sfiduciare il presidente o il vice-presidente serve la cosiddetta ‘maggioranza qualificata’, ovvero i due terzi dei consiglieri aventi diritto al voto, sedici.

Dove sta l’inghippo? Per ottenere il sì alla sfiducia, e arrivare quindi alla soglia richiesta, la maggioranza ha bisogno di altri due voti: uno è quello del presidente del consiglio, Antonio Montelatici (FdI), che lo ha già dichiarato ufficialmente, mentre l’altro ancora non è dato ancora saperlo. "Prendo atto della mozione di sfiducia nei confronti del mio vice-presidente – queste le parole di Montelatici -, perché, mentre conduceva l’ultimo consiglio, ha consentito la protesta da parte di alcuni militanti del Movimento 5 Stelle contro i due consiglieri Pignatelli e Trapassi, passati a Fare Città ledendo anche la loro dignità e i loro diritti. Per questo la mozione di sfiducia avrà il mio voto a favore". In tutto questo le scorie della settimana appena passata restano sempre evidenti, come testimoniano le parole dei Cinque Stelle campigiani, che parlano di "attacchi tutti volti a nascondere le reali responsabilità di un clamoroso tradimento politico da tempo pianificato nei confronti del movimento. Tutto questo all’apice di un mancato rispetto tra le forze politiche verso il nostro gruppo, che è sempre stato marginalizzato nell’azione governativa e mai coinvolto nelle scelte".

E poi l’affondo finale, che fa capire il livello attuale di tensione: "Mancando di rispetto a qualsiasi principio che fa capo alla democrazia, la maggioranza ha preteso che i dirigenti del movimento agissero da meri esecutori delle proprie ambizioni politiche espellendo i consiglieri non graditi, ancora una volta dimostrando solo di voler usare il movimento come una personale propaggine. Eppure i nostri voti sono stati fondamentali per la vittoria elettorale del 2023 fino ad arrivare all’approvazione di atti importati come il bilancio e il Poc. Un’ occasione sacrificata a interessi di partito".