PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Terremoto in giunta, il giorno dopo. Il sindaco ai grillini: "Traditori". La replica: "Frattura insanabile"

Il Pd attacca: "I partiti non sostengono più questa giunta, la città in mano a un’associazione"

Terremoto in giunta, il giorno dopo. Il sindaco ai grillini: "Traditori". La replica: "Frattura insanabile"

Il Consiglio comunale e la giunta: adesso il sindaco dovrà nominare nuovi assessori

Le dimissioni degli assessori Baldazzi e Della Giovampaola hanno fatto ‘saltare il tappo’. Sulla crisi che ha investito la maggioranza, ma anche a una serie di reazioni a catena. Un po’ come se tutti, immobili fino a giovedì pomeriggio, aspettassero solo il via per poter parlare. "Nell’ultimo anno, il rapporto con il M5S è stato particolarmente difficile – ha detto il sindaco Andrea Tagliaferri –, alcuni consiglieri hanno votato più volte in modo difforme rispetto alla maggioranza. L’episodio più recente, culminato con l’astensione alla mozione sulla tramvia, ha segnato il punto di rottura definitivo.

Il Movimento si pone fuori dalla maggioranza non solo per questo, ma anche per avere distolto l’attenzione su questioni secondarie, facendo perdere tempo prezioso che avrebbe dovuto essere impiegato nell’interesse dei cittadini". Un dibattito, quello in corso, che ha ‘investito’ anche la coordinatrice regionale del M5S, Irene Galletti, e il coordinatore dell’area fiorentina, Andrea Quartini: "Dobbiamo constatare che i tentativi di ricomporre la frattura non hanno dato frutti e l’esperienza di convergenza con l’attuale sindaco si è conclusa dopo un anno e mezzo di attività, durante il quale, con il lavoro dei nostri assessori, abbiamo dimostrato l’affidabilità del Movimento. È altrettanto certo che l’impostazione oltranzista su temi cari all’interesse collettivo e la proposta di dettare l’agenda interna al Movimento da parte del resto della maggioranza era ed è inaccettabile". Parola, quindi, ai diretti interessati: "Mi sono dimessa da assessore, ma anche dal Movimento – ha detto Della Giovampaola –, perché non desidero essere rappresentata da persone che con le loro azioni hanno danneggiato Campi, l’amministrazione Tagliaferri e lo stesso Movimento".

"Pur non riconoscendomi nella rappresentanza campigiana del M5S – ha aggiunto Baldazzi –, continuerò a lavorare affinché i principi morali che lo caratterizzano non siano oggetto di ripicche personali, ma siano portati avanti con orgoglio e lealtà". Il dibattito si conferma ‘frizzante’ fra i banchi del consiglio comunale: "Dopo la fuga di Sinistra Italiana – dicono dal Pd – esce di scena anche il M5S e il governo della città è in mano a un’associazione, un fatto politico inedito, assurdo e senza precedenti per un Comune come Campi. I partiti che non sostengono più la giunta, sono stati decisivi per arrivare al ballottaggio e vincerlo e quindi, il sindaco Tagliaferri oggi chi rappresenta?". "É giusto evidenziare - queste le parole di Riccardo Nucciotti – che, senza i 5 Stelle, il sindaco non avrebbe vinto, Campi ha un governo che non rappresenta la volontà dei cittadini". Infine Paolo Gandola, capo gruppo delle liste di centrodestra: "Il sindaco Tagliaferri dichiari conclusa la sua esperienza. Se oggi governa la città lo deve al M5S, che gli elettori avevano indicato come gruppo numericamente maggioritario".