ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Terremoto in Mugello, la faglia dormiente che agita l’area. "Potrebbe continuare per giorni"

Massima allerta sulla zona mugellana: il sisma non è collegato con quello dei Campi Flegrei. Il sismologo Meletti: "È possibile che un evento più forte si ripeta, ma nessuno è in grado di dire quando"

Firenze, 28 aprile 2024 – Dottor Carlo Meletti, cosa sta accadendo alla faglia appenninica?

"Il Mugello è un’area che noi geologi definiamo in estensione. Il lato romagnolo dell’Appennino si muove verso l’Adriatico con velocità maggiore rispetto al versante toscano e in mezzo si apre uno spazio, nel quale si è impostato il bacino del Mugello. Il ribassamento del Mugello rispetto all’Appennino avviene lungo le faglie la cui attività non è continua, ma avviene a scatti ai quali corrispondono i periodi di attività sismica".

A cosa è dovuto questo importante sciame sismico che da venerdì si sta susseguendo nel Mugello e che ha fatto registrare finora più di 180 terremoti, anche se di bassa entità?

"In una zona sismica come questa è normale avere sciami sismici come quello in corso se la faglia che si attiva è di piccole dimensioni. Negli ultimi 40 anni abbiamo registrato diverse sequenze con caratteristiche analoghe, anche se hanno raggiunto magnitudo un po’ più elevate. Da ricordare quelle del febbraio 2008, del settembre 2009, del marzo 2015 e infine quella del dicembre 2019 che provocò qualche danno a Barberino. Se invece si rompesse una faglia più grande (parliamo di decine di chilometri di rottura), avremmo un terremoto disastroso".

Cosa dobbiamo aspettarci per le prossime ore e i prossimi giorni? Ci saranno altre scosse di assestamento?

"Nessuno è in grado di dirlo. Nella stragrande maggioranza (oltre il 90% dei casi) queste sequenze terminano dopo pochi giorni o settimane. Visto che l’attività di questi due giorni è stata molto intensa come numero di scosse, è probabile che duri ancora qualche giorno".

C’è chi teme possa verificarsi un terremoto di alta intensità. E’ possibile?

"Nel Mugello abbiamo avuto storicamente due eventi disastrosi: nel 1542 e nel 1919. Quest’ultimo ebbe una magnitudo di 6.4 e provocò vittime e distruzione diffusa. È sempre possibile che un evento così forte si ripeta, ma nessuno è in grado di dire quando. I terremoti purtroppo non avvisano prima".

Bisogna quindi preoccuparsi?

"Per noi sismologi preoccuparsi significa occuparsi prima. Vogliamo dire che bisogna informarsi se la propria casa è sicura e conoscere i comportamenti corretti da adottare prima che venga un terremoto".

Ci può essere un collegamento con quanto sta accadendo ai Campi Flegrei?

"Non c’è alcun legame. Ai Campi Flegrei è in atto un’attività sismica molto frequente legata al fenomeno del bradisismo, vale a dire al rigonfiamento del terreno a causa dell’aumento della pressione dei gas nel sottosuolo. Sono terremoti non necessariamente legati ad una faglia che si muove. In Mugello sono invece terremoti tettonici, generati da faglie che si rompono per dimensioni più o meno grandi".