Firenze, 9 dicembre 2019 - La scossa di terremoto delle 4,37 è stata solo il culmine di uno sciame sismico che è iniziato domenica sera in Mugello, dove c'è una certa abitudine a scosse di magnitudo contenuta. Ma quella di questa notte è stata una vera "botta", che ha fatto tremare l'Appennino tosco-emiliano, le case, i negozi, ha fatto scappare la gente in strada e cadere i prodotti dagli scaffali dei supermercati. Ha costretto a fermare la circolazione ferroviaria e a chiudere le scuole del Mugello.
La prima scossa alle 20,38 di domenica: magnitudo 2.6, a 7 chiloemtri di profondità. Abbastanza per essere sentita ai piani alti, ma non spaventosa. In tutto quattro scosse fino alle 22, poi la calma apparente.
Infatti alle 3,38 la terra ha ricominciato a tremare: prima piano (2.4 alle 3,38) poi forte fino al culmine delle 4,37 con la scossa di 4.5, che inizialmente era stata indicata a soli 4 chilometri di profondità - un terremoto più è superficiale e peggio è - poi a 9 km, quando il dato è stato rivisto e corretto dalla Ingv.
La terra non si è fermata: alle 7 del mattino si contavano già 33 scosse, dieci delle quali di magnitudo superiore a 3.0.
"A partire dalle 20:38 di ieri fino alle 7:00 di questa mattina sono stati registrati in tutto settanta eventi sismici, di cui nove con magnitudo superiore o uguale a 3.0", ha fatto sapere la Protezione civile di Firenze intorno alle 9,30.
Luca Boldrini