YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Terrore a Montelupo. Assalto alla gioielleria: "La pistola allo stomaco"

Titolare strattonata per i capelli e immobilizzata con l’arma puntata addosso. E’ il secondo colpo nella zona in pochi giorni, il paese vive ore d’angoscia.

Mariano Tombelli, titolare della gioielleria omonima rapinata a Montelupo Fiorentino

Mariano Tombelli, titolare della gioielleria omonima rapinata a Montelupo Fiorentino

Un’altra rapina a mano armata, e sono due nel giro di quattro giorni a Montelupo Fiorentino. Due episodi violenti ai danni di altrettante gioiellerie distanti un chilometro l’una dall’altra. Ieri intorno alle dieci è toccato alla gioielleria-laboratorio Mariano Tombelli: tre banditi, di cui due armati, sono entrati in azione portando via tutto l’oro presente in vetrina e in cassaforte. Sarebbero spariti anche i preziosi in attesa di riparazione. Un assalto molto simile nelle modalità - anche se non vi è certezza che i due casi siano collegati - ha interessato il 3 gennaio scorso, sempre di mattina, la gioielleria Punto Oro, nei pressi del palazzo comunale.

E’ una zona residenziale di paese, a due passi dalla scuola materna, quella in cui si trova la Mariano Tombelli, attività a gestione familiare che si occupa di produzione e assistenza. Un contesto tranquillo almeno fino a quando tre malviventi hanno assaltato il negozio fingendosi clienti e facendosi aprire la porta dalla moglie del titolare, sola al bancone. Silvia Gori ripercorre con gli inquirenti quei momenti.

"Avevamo appena riaperto dopo le festività - racconta la vittima della rapina - Un giovane tra i 25 e i 30 anni suona al campanello. Non appena gli apro, ecco intrufolarsi un secondo". Entrambi a volto scoperto, si sono rivolti alla donna usando un tono pacato, con una scusa: cercare un regalo per un battesimo. "Ho subito avvertito il pericolo - prosegue Gori - Ho tentato di allontanarli dicendo loro che il negozio era ancora chiuso".

Ma la tattica non fa presa sui banditi, che spostano l’attenzione su un gioiello in vetrina. Quando uno dei due tenta di seguirla dietro al banco, nella testa di Gori scatta l’allarme. Riesce a inviare un "sos" tramite il telefonino al marito. Poi guarda il ladro. "Dimmi la verità - domanda al rapinatore - Mi devo preoccupare?". Pronunciato un "sì" convinto, questo punta una pistola allo stomaco della donna e la obbliga ad aprire la cassaforte. E’ in questo frangente che fa ingresso un terzo soggetto con un borsone pronto per essere riempito. Nel panico, la titolare tenta la fuga ma viene riacciuffata per i capelli e stesa a terra, immobilizzata. La banda sale a bordo di un’auto parcheggiata fuori dalla gioielleria; solo dopo la negoziante riesce a chiedere aiuto al figlio (l’abitazione di famiglia è dietro al locale) e ad allertare le forze dell’ordine. Un quarto d’ora di terrore che ha portato le stesse donne rapinate quattro giorni fa a far visita a Gori nel segno della solidarietà. Sul fatto indagano i carabinieri di Montelupo Fiorentino ed è caccia aperta per rintracciare la banda.

Scioccato anche Mariano Tombelli, che ha trovato la moglie sconvolta. "Basta violenza - si sfoga l’orafo, che presta assistenza per conto di diversi negozi in Toscana - Che le istituzioni facciano un passo in avanti". L’appello è stato raccolto dall’amministrazione comunale. Dopo l’ok a un investimento di 70mila euro per potenziare la videosorveglianza, è stato chiesto supporto al prefetto "affinché la situazione venga affrontata nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica". Nella lettera del sindaco, la richiesta di "un incremento di pattuglie a supporto delle forze dell’ordine di Montelupo per scongiurare episodi analoghi da parte di chi sembra aver preso di mira il territorio".