Continua a diminuire la richiesta di vaccini: l’avvio della prenotazione del nuovo Novavax che si sperava potesse convincere gli scettici della tecnologia a Rna messaggero, per ora non ha dato grandi risultati. Ieri dalle cinque del pomeriggio alle nove della sera ne sono stati prenotati 400. Meglio che nulla. Forse anche perché ancora il vaccino non è stato molto pubblicizzato. Ma più probabilmente perché la voglia di uscire dal clima dell’emergenza pandemica innesca un processo di rimozione e di allontanamento da tutto ciò che ruota attorno al Covid.
Infatti non sono solo le prime dosi a crescere lentamente. Vanno a picco anche le richieste di terze dosi tra chi ne ha fatte due. Si è mollato il colpo. Probabilmente la discesa, pur molto lenta, della curva epidemica, sta diffondendo un clima giustamente più disteso. Ma che rischia di essere un boomerang. La Toscana sta uscendo dalla quarta ondata di contagi. E se pur si conoscono i vizi dei virus, quelli di mutare per diffondersi meglio senza far troppo male all’ospite per non morire con lui, purtroppo non sappiamo ancora abbastanza di questo nuovo coronavirus per cantare vittoria. Per festeggiare il giorno della liberazione. Non sappiamo se una variante più cattiva potrà avere la meglio su Omicron: il Sars-Cov2 dovrebbe averci insegnato almeno a esserne diffidenti. Chi ha già fatto due dosi, se facesse la terza sarebbe più tranquillo: perché se non ha avuto effetti collaterali con le prime due iniezioni, difficilmente ne avrà dal richiamo che, invece, ha l’enorme pregio di rafforzare la memoria vaccinale che va rapidamente diminuendo dopo i quattro mesi dall’ultima inoculazione.
Nell’area metropolitana fiorentina sono 193mila i cittadini che, pur non avendo avuto il Covid, hanno scelto di non fare il richiamo: 406mila nell’intera area dell’Asl Toscana centro.
La vaccinazione con terze dosi che e metà gennaio viaggiava al ritmo di oltre 80mila dosi alla settimana è scesa è 18.400.
"Un dato che evidenzia la disaffezione alla vaccinazione", dice il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro, Renzo Berti, che è il coordinatore della campagna vaccinale dell’azienda sanitaria. Ma perché succede? "Perché si pensa che il problema sia superato, commettendo il grave errore di perdere l’occasione di rafforzare le difese". "Insomma, come recitava lo slogan del governatore Giani, fatto 30 facciamo 31". Non vuole fare la Cassandra, Renzo Berti, convinto che la fase peggiore sia alle spalle. Ma che proprio grazie ai vaccini abbiamo guadagnato questa libertà. Per mettersi al riparo da sorprese Berti invita a fare la terza dose senza esitazioni.