Al terzo giorno di buio le indagini accelerano. E’ il super testimone a innescare la miccia. Il resto lo fa un’indagine arrivata alla competenza della Direzione distrettuale antimafia che indaga sul sequestro di minore a scopo di estorsione. E può attivare canali tecnico-investigativi a 360 gradi per trovare la chiave del giallo di Kata. Per la prima volta anche i pm hanno svolto un sopralluogo approfondito sulla scena del crimine, in quell’angolo maledetto tra via Boccherini e via Maragliano. Ma ancora ci sono tanti, troppi misteri da chiarire.
Sabato sera - La denuncia
L’ultimo avvistamento della bambina da parte dello zio Abel, al quale era stata affidata, e della mamma dell’amichetta con cui Kata giocava prima di bisticciare, risale a un orario tra le 14.30 e le 15. Mamma Katherine torna alle 15.3015.40 ma l’orario della denuncia alla stazione dei carabinieri di Santa Maria Novella è solo delle 20.30, cioè cinque ore dopo e dura fino alle 22 per una paginetta riassuntiva in cui la madre ricostruisce la sparizione e fa i nominativi della famiglia di connazionali del terzo piano, spiegando i dissapori interni all’Astor occupato per il racket delle stanze.
Il cortile deserto
C’è un dettaglio che balza agli occhi. La mamma racconta ai giornalisti di aver notato, al suo rientro, il cortile stranamente deserto. Era un pomeriggio di sole, di sabato. Strano.
Domenica - Le accuse
E’ sempre la giovane madre, 26 anni, arrivata a Firenze quattro anni fa, e da settembre 2022 inquilina abusiva dell’Astor, ad accusare i rapitori quasi con certezza. "So chi l’ha presa, riportatemela, queste sono cose da grandi, i bambini non c’etrano". Lasciando intendere che la sua non sia solo una supposizione in relazione al sequestro della piccola.
Lunedì - Il gesto del padre
E’ detenuto a Sollicciano da febbraio per un furto. Ingerisce detersivo e viene portato a Careggi: spiega di non aver voluto suicidarsi ma di aver voluto fare un gesti dimostrativo.
La mamma in procura
Katherine viene sentita per quasi due ore dal pm per ricostruire la sparizione della bambina. In serata ingerisce candeggina e viene portata in ospedale, trattenuta per la notte.
Il supertestimone
Viene sentito lunedì sera e rivela: "Ho visto la bambina trascinata via con la forza dal cortile dell’albergo". Non si sa se sia un occupante o un vicino di casa che ha assistito alla scena da un terrazzo. Ma, forse per timore di ritorsioni, non si era fatto avanti da solo.
Martedì - La pista di Bologna
Solo martedì gli investigatori rendono noto che c’è una segnalazione di avvistamento (in questi giorni ce ne sono state decine) che indicano la bimba su un autobus a Bologna. Ma la traccia si rivelerà da subito flebile e risale a domenica, cioè due giorni prima.
La paura dell’omertà
Gli occupanti dell’hotel sono stati sentiti ieri, camera per camera dai carabinieri. Un lavoro che ha richiesto tutta la giornata. Il timore degli inquirenti è che qualcuno abbia di loro abbia detto solo una mezza verità. Vengono approfonditi i rapporti con la comunità rumena.
La verità dei bambini
La procura decide di sentire Abel, lo zio e il fratellino di Kata. Viene ascoltata anche l’amichetta con la quale la piccola stava giocando sabato.
Claudio Capanni
e Erika Pontini