Il Testo unico sul turismo? "Una dichiarazione di guerra all’extra alberghiero". Forza Italia serra i ranghi e si mobilita. Con un’iniziativa dal retrogusto elettorale, riunendo alle Murate imprenditori d’area. Al leader degli azzurri Marco Stella proprio non va giù la riforma recentemente approvata in Regione. E già assapora il momento dell’impugnazione nelle sedi competenti. "La prima risposta deve provenire dal governo nazionale. I tempi non saranno brevi, ma è evidente che accadrà. Usciti i regolamenti comunali, senza dubbio ricorreremo al Tar. In settimana, poi – rivela Stella –, scriverò al Garante per la Concorrenza. E naturalmente mi impegnerò a presentare entro la fine della legislatura due emendamenti per cassare l’articolo 59 e il 41 sul cambio di destinazione d’uso". In caso di vittoria del centrodestra, "cambieremo totalmente il Testo Unico per dar respiro alle locazioni turistiche e all’extra alberghiero", promette Stella. Consapevole dell’indotto pari a 3 miliardi:
80 milioni annui di imposta di soggiorno (di cui 35 solo dal gettito degli affitti brevi).
Stella parla alla pancia degli imprenditori presenti: "Questi
3 miliardi arrivano da voi, dubito che siate consapevoli di quanto valete".
Un sentiment condiviso anche
dal presidente di ‘My Guest Friend’ Gianni Facchini: "La nostra associazione contrasterà in tutte le sedi gli effetti di un Testo Unico punitivo, con profili di illegittimità costituzionale e che ha in sé il malcelato scopo di trasferire l’attività di locazione breve dei privati verso la destinazione alberghiera. Quando resta ancora inevasa la risoluzione al problema: la tutela dei proprietari con affitti medio-lunghi rispetto ai mancati rilasci abitativi o alla piaga delle morosità. Sono queste le ragioni che spingono i proprietari verso gli affitti brevi, per godere in maniera più tranquilla della disponibilità del proprio bene".
Francesco Ingardia