Una casa dove poter passare di nuovo un Natale sereno. Dopo un anno di peripezie e di momenti difficili, iniziati con l’alluvione e culminati con l’impossibilità di restare nell’abitazione di via Vittorio Veneto. Dove erano in affitto e che tuttavia avevano contribuito a risistemare dopo il devastante passaggio di acqua e fango. Spostarsi da Campi a Sant’Angelo a Lecore, almeno inizialmente, è stato ‘traumatico’. Ma oggi l’albero di Natale con le sue lucine e il presepe fanno ‘respirare’ un’aria di normalità. È qui che abbiamo incontrato Antonio, 47 anni, da poche settimane con la moglie Natascia, 40 anni, e il figlio Emanuele, in una delle case Erp del Comune di Campi in gestione ad Auser Abitare Solidale. L’inizio di un percorso che si pone fra gli obiettivi anche quello del reinserimento nel mondo del lavoro. A causa dell’alluvione, infatti, prima è andata persa la macchina e poi Antonio non si è visto rinnovare il contratto per il lavoro da metronotte che fino a quel momento gli aveva consentito di mantenere l’appartamento nei pressi di via Orly, una delle zone più colpite dall’alluvione. Costretti a rifugiarsi per un paio di giorni a casa di un amico insieme ad altre quattro famiglie, Antonio e Natascia si sono rimboccati le maniche.
"Non era possibile andare avanti in quel modo – racconta il marito –. I bambini dormivano tutti nel letto matrimoniale, io su una sedia in cucina". E, così, aiutati da un gruppo di volontari che in quei giorni hanno contribuito a far rialzare Campi, hanno risistemato la casa, dopo "avere dormito con il fango accanto al letto", comprando i mobili nuovi e spendendo i risparmi messi da parte: "Avevamo appena finito e a gennaio sono entrati i ladri". Un’altra mazzata. Da lì la decisione di rivolgersi ai servizi sociali e alla parocchia di San Lorenzo, trovando in entrambi i casi conforto, ma soprattutto un aiuto significativo. "Anche la Misericordia di Campi ci è stata di grande sostegno". A ottobre, poi, si è finalmente concretizzata la possibilità di spostarsi a Sant’Angelo a Lecore, in un immobile dove ci sono altri cinque nuclei familiari che si sono affidati al progetto di Auser Abitare Solidale: "Una delle tante risposte – dice l’assessore al sociale, Lorenzo Ballerini – che questa amministrazione ha dato nel 2024 grazie a un importante lavoro di rete con uffici e servizi sociali". Una normalità ritrovata, come dimostrano anche il cane Edison che ci scodinzola intorno e il gatto Shelly che miagola. Questa è anche casa nostra, sembrano voler dire. Della famiglia di Antonio sicuramente.