ROSSELLA CONTE
Cronaca

The Social Hub, ci siamo. Apre il maxi albergo . Il comitato: "Città uccisa"

Taglio del nastro in viale Belfiore: 550 camere, oltre 200 studenti sono già dentro. Protesta di Salviamo Firenze: lapide per denunciare la "speculazione".

Taglio del nastro in viale Belfiore: 550 camere, oltre 200 studenti sono già dentro. Protesta di Salviamo Firenze: lapide per denunciare la "speculazione".

Taglio del nastro in viale Belfiore: 550 camere, oltre 200 studenti sono già dentro. Protesta di Salviamo Firenze: lapide per denunciare la "speculazione".

Un taglio del nastro con polemiche per il nuovo The Social Hub in viale Belfiore. Mentre il fondatore e ceo Charlie MacGregor anche ieri mattina ha parlato di "rigenerazione" dove c’era "un enorrme buco", il comitato Salviamo Firenze x Viverci, da tempo critico nei confronti dello sviluppo turistico della città, ha inscenato un simbolico funerale per denunciare "speculazione e overtourism". I manifestanti, guidati dal portavoce Massimo Torelli, hanno posizionato una lapide di cartone alla base della scalinata della struttura, con la scritta: "Qui giace Firenze, morta di overtourism e di speculazione per essere stata abbandonata dalla sua amministrazione". Un chiaro attacco alla giunta comunale, accusata di aver favorito la trasformazione della città in un "Eldorado per gli investitori" a scapito dei residenti.

"Oggi perdiamo un pezzo di Firenze, non solo in termini di metri quadrati, ma per l’intera zona – ha aggiunto Torelli –. Questa apertura incentiverà ancora di più i fondi speculativi, che dopo Milano stanno puntando su Firenze per i loro affari. Si parla di rigenerazione, ma in realtà è solo speculazione. Quanto di questi investimenti torna alla città?". La contestazione è nata dalla convinzione che il nuovo complesso non sia un’opportunità per Firenze ma piuttosto un’ulteriore spinta verso un mercato immobiliare fuori controllo: "Camere da 16 metri quadri affittate a 1.400 euro al mese, un ulteriore aumento del costo della vita per chi vive e studia qui", hanno denunciato gli attivisti.

MacGregor ha difeso invece il progetto dalle critiche: "Speculazione? No, questa è una rigenerazione di grande livello. Qui c’era un buco nella terra: l’intenzione era quella di farci un albergo a cinque stelle, ma nessuno ha voluto comprare l’area. Noi abbiamo trasformato quel buco in uno spazio aperto a studenti, giovani professionisti e alla comunità". Sulla stessa linea l’assessore al Turismo e allo Sviluppo economico, Jacopo Vicini, che ha sottolineato come la struttura abbia colmato un vuoto urbano e portato occupazione: "Le contestazioni ci sono, lo sappiamo. Ma la sfida ora è fare in modo che questo spazio sia aperto al dialogo con la città e i fiorentini".

The Social Hub, che aprirà ufficialmente domani la sua seconda struttura a Firenze dopo quella in viale Lavagnini ma già ospita oltre 200 studenti universitari, è frutto di un progetto di rigenerazione urbana che ha richiesto un investimento complessivo di 150 milioni di euro e sorge in un’area abbandonata da anni nel cuore quartiere di San Jacopino. La struttura si compone di due edifici, separati fra loro da una strada commerciale a cielo aperto e sovrastati da un giardino pensile di 7mila metri quadri che sarà la più grande terrazza panoramica con vista sulla città.

Il giardino pensile (agibile dalla seconda metà dell’anno) sarà popolato da 60 specie diverse di vegetazione. Sarà un parco per gran parte aperto al pubblico ed accessibile attraverso una grande scala monumentale.

La struttura offre 550 camere con diverse soluzioni di soggiorno con un costo di 150 euro a notte, che scendono a 60 nel caso di permanenza di almeno due settimane e a 40 euro a notte per gli studenti. The Social Hub presenta uno dei più grandi spazi di coworking della Toscana, 3300 metri quadrati per oltre 500 persone, ristoranti, bar, più spazi per riunioni ed eventi appositamente creati per ospitare fiere e rassegne fino a 300 persone (prenotabili a marzo). Non mancano la palestra, un archivio per il Comune, una piscina sul tetto e un giardino di quartiere.

Il progetto ha portato anche al rinnovamento del piano stradale con l’aggiunta di una rotonda e della pista ciclabile. Firmato dallo studio Natalini Architetti, The Social Hub Belfiore si pone l’obiettivo di "diventare un nuovo luogo di innovazione aperto a tutti in città, pensato per favorire la fruizione dall’esterno e le connessioni tra ospiti, lavoratori e cittadini". Domani l’apertura ufficiale, sulla scia delle polemiche.