"Posso dire che per me la Bellezza è qualcosa che fa sognare, ma è molto più forte del sogno. È un ideale, un miraggio, un enigma". L’enorme testa in bronzo di Tindaro, leggendario re di Sparta, troneggia nel giardino di Boboli dal 1999. Il Igor Mitaraj, di origine polacca, l’aveva realizzata nel 1997, per esser esposta poi insieme ad altre sue opere proprio nell’ambito di una sua grande esposizione monografica. Collocata nel Prato dei Castagni, già all’epoca Mitoraj (scomparso nel 2014) espresse la volontà di donare la scultura di "Tindaro screpolato" a Boboli, ma, per varie vicissitudini nel corso degli anni la donazione non era mai stato formalmente effettuata. Fino ai giorni scorsi, quando il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e il presidente della Fondazione Mitoraj Jean Paul Sabatié hanno firmato l’atto con il quale la proprietà del gigante di bronzo è stata trasferita alle Gallerie, realizzando finalmente la volontà del suo creatore. Questo colossale volto si incontra nei pressi del grande Prato dei Castagni, sulla sinistra andando in direzione del Museo delle Porcellane. Lo scultore di origini polacche lo ha denominato Tindaro, figura della mitologia greca: re dell’antica Sparta, T sposo di Leda, padre di Clitemnestra e secondo alcune versioni anche della bella Elena. Mitoraj attinge diffusamente al mondo classico e ai protagonisti dei miti greci per creare un repertorio di figure con le quali costruire una sua personalissima mitologia.
O.Mu.