Elettra Gullè
Cronaca

Tir caduti e ribaltati a Firenze, è allarme sicurezza: “Controlli insufficienti”

I sindacati: “Le aziende impongono ritmi di lavoro troppo serrati e gli autisti non riposano. In caso di forte vento? Il codice della strada non prevede lo stop dei camion”

Firenze, 27 febbraio 2023 - Riposi che saltano perché i tempi di consegna sono sempre più stringenti, chilometri da macinare il più velocemente possibile. Dura, durissima la vita degli autisti dei tir. L’incidente mortale di ieri sul viadotto dell’A1 ed il camion che proprio oggi si è ribaltato sul ponte alla Vittoria, rischiando di finire in Arno, ripropongono a gran forza il tema sicurezza a bordo dei mezzi pesanti. “Chiediamo strumenti di controllo e di prevenzione - afferma Monica Santucci della Filt Cgil regionale -. Se a livello nazionale, insieme a Cisl e Uil, abbiamo scritto al ministro Salvini, che ancora non siamo riusciti ad incontrare, a livello regionale ci stiamo muovendo per attivare un tavolo di monitoraggio, un osservatorio sulle strade e sulle autostrade. I carichi di lavoro per gli autisti dei mezzi pesanti sono sempre maggiori e, spesso, mancano i controlli. Ieri, sull’autostrada, si è davvero rischiata la strage. Cosa sarebbe avvenuto in un giorno feriale?”.

Ormai in quasi tutte le professioni si lavora con l’affanno. Ma nel caso degli autisti si tratta di un lavoro pericoloso per sé e per gli altri. Quindi, doppiamente, “bisogna intervenire affinché le regole siano rispettate”. Le normative che impongono riposi e stop alla guida ci sono. “Ma le consegne, sempre più ravvicinate, portano gli autisti a non rispettare le pause - accusa Santucci -. Anche le aziende devono fare la loro parte nel rispetto delle leggi”. Non solo. “Si pone anche il problema dell’opportunità di far girare in città certi mezzi - osserva Santucci -. Credo poi che si debba iniziare a valutare anche le allerte meteo”. In caso di forte vento, non sarebbe opportuno stoppare i mezzi pesanti? “Sarebbe auspicabile, ma il codice della strada non lo prevede, a meno che davvero non ci siano condizioni particolarmente avverse - risponde Stefano Gorelli, funzionario Filt Cgil Firenze -. Bisogna lavorare su due temi: sicurezza e rispetto delle regole. È capitato che si siano rivolti a noi autisti che, per i motivi di produttività imposti dalle aziende, non avevano altra scelta che saltare i riposi o guidare più ore di quelle previste. Ci sono perfino aziende che fanno staccare il sistema di controllo di riposo sui mezzi….. E poi i controlli: sono insufficienti! È così che spesso i mezzi sulle strade non sono idonei, tra gomme lisce, scarsa manutenzione e sistemi frenanti che funzionano così così”.

Le segreterie nazionali dei sindacati dei trasporti chiedono un incontro urgente al ministro Salvini. “Occorre dare una risposta nazionale al tema della sicurezza sul lavoro, iniziando dalle misure di prevenzione - si legge -. Tutte le istituzioni, da chi controlla a chi ha il dovere di operare per far aumentare gli standard della sicurezza, devono rendere operativi gli investimenti nella prevenzione per aumentare i livelli di sicurezza, utilizzando anche i fondi previsti dal Pnrr.

Autostrade e strade con alti standard di sicurezza, mezzi dotati delle ultime tecnologie in tema di sicurezza, aree di sosta dedicate, rispetto dei ritmi e dei carichi di lavoro: questo chiediamo al governo e alle imprese del settore”.