Tiziano Renzi in aula: “Io preso per un criminale, ma sono innocente”

Firenze, il processo per bancarotta fraudolenta e fatturazioni false nel fallimento delle cooperative di volantinaggio e servizi pubblicitari: dichiarazioni spontanee del padre dell’onorevole

Tiziano Renzi ha reso dichiarazioni spontanee durante il processo che lo vede imputato a Firenze: "Sono stato preso per un criminale ma sono innocente"

Tiziano Renzi ha reso dichiarazioni spontanee durante il processo che lo vede imputato a Firenze: "Sono stato preso per un criminale ma sono innocente"

Firenze, 18 giugno 2024 – "Non è la prima volta che vengo processato e per il momento sono felice di essere sempre stato archiviato o assolto. Ma stavolta è particolare perché per questa indagine ho perso la libertà personale e sono diventato agli occhi di tutta Italia un pericoloso criminale. Per gli esperti di diritto questa è una cosa normale che capita a chi viene arrestato. Ma per uno come me, che è assolutamente certo di non aver compiuto nessun reato, essere oggetto di un accanimento è molto difficile da accettare".

Lo ha dichiarato Tiziano Renzi, padre del senatore Matteo Renzi, al processo per bancarotta fraudolenta e fatturazioni false nel fallimento delle cooperative di volantinaggio e servizi pubblicitari Marmodiv, Delivery Service, Europe Service, collegate alla Eventi 6 srl, la società controllata dalla famiglia Renzi.

Tiziano Renzi ha fatto dichiarazioni spontanee in aula nella fase finale del processo per cui si prevede la sentenza il 24 luglio. Oltre ai genitori di Matteo Renzi, sono imputate nel processo altre 13 persone, membri dei cda delle stesse coop e imprenditori.

"Abbiamo sempre fatto di tutto per aiutare le aziende che lavoravano per noi", "vorremmo essere giudicati sulla base del diritto penale e non dell'ideologia", ha anche detto Tiziano Renzi nell'aula 28 del Palazzo di giustizia di Firenze dove si svolge il processo per false fatturazioni e bancarotta fraudolenta.

Il padre del leader di Italia Viva ha parlato circa quindici minuti contestando le accuse: "Noi non abbiamo sfruttato nessuno dei nostri lavoratori e non abbiamo sfruttato neanche nostro figlio perché prima che lui diventasse famoso guadagnavamo di più", "non abbiamo fatto false fatturazioni", ha ribadito.

Inoltre, leggendo una memoria che ha fatto depositare ai suoi difensori agli atti, Tiziano Renzi ha anche detto: "Per il pm Turco ho un disegno criminoso per il quale costruisco cooperative e poi le lascio bollire. Bontà sua, egli riconosce che in molti casi quando noi 'abbandoniamo' la cooperativa, in quel momento i debiti sono ancora gestibili. Quelli che vengono dopo fanno i veri debiti che portano al fallimento. Ma Turco dice che io e mia moglie abbiamo fatto "azioni di basso profilo" e che l'innalzamento del debito e l'abbandono delle cooperative fossero ‘per certi aspetti richiesti e per altri aspetti accettati come ineluttabili da Renzi e Bovoli’. Questa frase non solo è falsa ma è smentita dai documenti addotti dalla stessa accusa nel processo".