Tomba etrusca sotto l’Isola dei morti. I segreti nascosti al cimitero degli Inglesi

Incontro martedì, da Giunti Odeon, con il professor Donati e altri studiosi

Tomba etrusca sotto l’Isola dei morti. I segreti nascosti al cimitero degli Inglesi

Tomba etrusca sotto l’Isola dei morti. I segreti nascosti al cimitero degli Inglesi

Il Cimitero degli Inglesi di Firenze era il tumulo di un principe etrusco? L’ipotesi, avanzata anni fa dall’ex soprintendente Francesco Nicosia, torna attuale con un lungo articolo dell’etruscologo Luigi Donati sull’ultimo numero della rivista “ Archeologia Viva” (Giunti Editore) e riapre il caso con un elemento in più: parte di quella necropoli si estenderebbe nel parco dell’attuale hotel Four Seasons, fra il viale Matteotti, Borgo Pinti, via Giusti e via Gino Capponi. Il racconto in anteprima di uno dei più avvincenti ‘cold case’ dell’archeologia etrusca a Firenze sarà al centro dell’incontro al Cinema Giunti-Odeon dopodomani, martedì, alle 18,30. La collinetta dove nel capoluogo della Toscana sorge quello che ancora oggi i fiorentini chiamano Cimitero degli Inglesi - spartitraffico naturale lungo i viali di circonvallazione - potrebbe avere una storia molto più lunga di quanto si è pensato finora: addirittura un’origine etrusca come grandioso tumulo sepolcrale di un principe. L’ipotesi era già stata avanzata Nicosia che di tumuli etruschi se ne intendeva, essendo un illustre etruscologo, e che transitando in auto da piazzale Donatello dichiarò a bruciapelo: "Quella non è una collinetta normale…nasconde un bel tumulo etrusco". Da allora anche Luigi Donati, già docente di Etruscologia all’Università di Firenze, nonché lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona e autore dell’articolo su “Archeologia Viva” passando di lì ha sempre guardato a quell’altura con altri occhi. Non a caso in Borgo Pinti, nel 1978, vennero trovati un rocchetto d’impasto e una fibula a sanguisuga in bronzo, riferibili a una tomba distrutta risalente all’VIII/VII secolo a.C. Alla fine della strada, sull’altro lato si affaccia il vasto Giardino dei Conti della Gherardesca (oggi parte del Four Seasons Hotel) allestito nel 1820 con boschetti, prati e "due deliziose collinette", come lo descriveva l’architetto Federico Fantozzi nel 1844. "Sicuramente - spiega Luigi Donati - una grossa pietra di forma oblunga completamente diversa dalle altre è appartenuta a una struttura più antica forse proprio al dromos (corridoio) di un tumulo etrusco". Non mancano indizi per ipotizzare un antico nucleo sepolcrale nei dintorni di Porta a Pinti: un nucleo costituito da tumuli di diverse dimensioni a distanze variabili lungo il tragitto che univa la piana alluvionale dove sorgerà

Firenze alla città etrusca di Fiesole.