Eva
Desiderio
La notizia arriva dalle passerelle di moda di Milano e di Parigi: torna di moda il corredo, l’antico rito dell’amore e dell’orgoglio per la bella biancheria. Non poche maison famose, infatti, hanno ripreso ricami e smerli, trine e trasparenze per riattualizzarle nel moderno pret-à-porter. Logico che il pensiero corra a dei giganti dei corredi come l’azienda fiorentina Loretta Caponi che, dopo la scomparsa della fondatrice ora è nelle mani esperte della figlia Lucia e del nipote Guido Conti. "La mamma mi diceva sempre: non ti accontentare mai!", rievoca Lucia nella boutique del ricamo dal 1967 in via delle Belle Donne in Borgo Ognissanti. "Andò a scuola di ricamo a nove anni a Bagno a Ripoli – ricorda la figlia – dove imparò tutti i segreti di quest’arte. Ma non amava ricamare, preferiva disegnare e creare quei pezzi che poi saranno andati a Lady Diana, al figlio di Madonna e alla moglie di Sting. Per non dire dei Kennedy e dei Rockefeller". Una clientela selezionata continua ad ordinare tovaglie rinascimentali e lenzuola liberty, e Lucia prende ordinazioni da tutto il mondo, dall’Inghilterra come dall’America e dagli Emirati per realizzare intere ville e molte barche, nel segno di questo alto artigianato fiorentino. "Chi si vuole distinguere ci cerca, anche on line – conclude l’erede – io lavoro sempre per cose su misura con tessuti e ricami speciali. La mia mamma Loretta è una parte di me, noi due lavoriamo ancora insieme, ogni giorno. È sentimento di figlia ma anche ammirazione e rispetto per una donna geniale che si chiamava Loretta e che non ha mai smesso di innovare".