Quello che è stato il sostentamento economico delle nonne e delle bisnonne agli inizi del Novecento, torna a essere una passione per le ragazze di Barberino e Tavarnelle.
Tanto che in sessanta si sono iscritte al corso, che inizierà domani e per il quale le iscrizioni ancora aperte, per imparare il punto Tavarnelle, merletto usato anche da grandi griffe della moda, come Ferragamo, per impreziosire le scarpe destinate a icone cinematografiche come Sofia Loren, Anna Magnani e Audrey Hepburn.
Il corso, ideato e promosso dal Comune di Barberino Tavarnelle in collaborazione con Chiantiform, apre una seconda stagione alla riscoperta di radici e tradizioni a rischio di scomparsa, da recuperare e salvare.
È passato oltre un secolo da quando una suora iniziò ad insegnare alle bambine di allora, tra le aule dell’asilo Vincenzo Corti, i segreti del Punto Tavarnelle. Oggi a ripercorrere quella storia sono donne dai 20 agli 85 anni, iscritte a corsi con tre livelli di apprendimento (principianti, intermedio e avanzato), condotti dalle insegnanti Sabina Pelli e Maria Canocchi. Per il sindaco David Baroncelli "il progetto ha una connotazione marcatamente culturale di recupero del patrimonio artigianale locale. L’intento è quello di creare un know how e trasferire competenze e saperi alle nuove generazioni con l’apertura di possibili sbocchi professionali".
Tracce della produzione unica in Punto Tavarnelle del secolo scorso sono esposte nelle sale del museo di campagna, allestito negli spazi adiacenti alla pieve di San Pietro in Bossolo a Tavarnelle (aperto e visitabile su prenotazione). Ci sono le scarpe fatte con merletto tavarnellino e ci sono le foto del ‘lavoro sul foglio’, così veniva chiamato in paese, ed altri tesori del fatto a mano, come lenzuola, tovaglie, coperte, abiti da sposa, paramenti sacri. Fu Salvatore Ferragamo, nel Dopoguerra, ad avere l’intuizione di sperimentare l’adozione della tomaia in pizzo creato dalle ricamatrici di Tavarnelle per realizzare una scarpa inedita, una produzione di alta moda che poi fece fortuna.
E oggi, semplicità stilistica, raffinatezza e complessità tecnica insieme impediscono al passare del tempo di farle cadere nell’oblio.
I corsi, gratuiti, si svolgeranno presso la sede dell’Auser di piazza della Repubblica e avranno durata trimestrale: lunedì dalle 20.30 alle 22.30 (principianti), martedì dalle 20.30 alle 22.30 (intermedio), mercoledì dalle 14.30 alle 16.30 (avanzato).
Nel primo corso le partecipanti impareranno a realizzare il classico dadino con l’impuntura, eseguiranno il sodo e creeranno i disegni geometrici più semplici quali quadrati e rettangoli. Nel secondo passeranno alla realizzazione del tondo, della rete e dei motivi floreali, ognuno si cimenterà inoltre nella creazione della propria iniziale.
Il livello avanzato propone disegni più complessi, compresa la tradizionale coppia dell’omino e della donnina.
Andrea Settefonti