"Per quale motivo il Comune di Firenze non ha riscontrato il distacco dell’Obu da parte dei bus turistici, nonostante le potenzialità della Control Room?". E ancora: "Quanti sono i bus turistici che l’hanno richiesto dal 1 giugno 2023 al 1 settembre 2024? Quanti sono quelli che lo hanno staccato nello stesso periodo? Quali sanzioni, infine, sono previste nel caso di accertamento di distaccamento?". La piaga delle manomissioni da parte dei conducenti ’furbetti’ alle scatolette nere - On Board Unit (Obu) - per svincolarsi da geolocalizzazione e pagamento elettronico dei servizi di mobilità come ticket d’ingresso una tantum per entrare in città è atterrato ieri in consiglio comunale. A chiedere conto del fenomeno è stato il capogruppo del M5S Lorenzo Masi con un question time rivolto all’assessore alla Mobilità e Traffico Andrea Giorgio. Inequivocabile la richiesta: "Trovare una soluzione in tempi brevi, perché sono in ballo sia soldi pubblici – quei 4 milioni di euro mancanti nelle casse comunali ogni anno per il mancato pagamento dei ticket o per l’uso improprio del permesso – ma che la vivibilità della nostra città".
Giorgio ha ribadito, rispondendo, l’"impegno della giunta sul tema dal momento dell’insediamento", ammettendo al contempo che "dai controlli in strada effettuati risulta un alta percentuale di bus che non pagano il ticket d’ingresso", ma che la vicenda dell’Obu "non esaurisce la questione dei controlli sul pagamento o meno dei ticket, in quanto strumento che serve per verificare la coerenza con l’acquisto di ticket particolari come quelli di transito, che durano solo qualche ora. Quindi i distacchi ad oggi sono materialmente verificabili solo con i controlli in strada". Per questo l’assessore ha evidenziato l’urgenza di un giro di vite. Partendo da una riunione a breve con polizia municipale, S.a.S. Servizi alla Strada e Direzione Mobilità per fare il punto della situazione. Al netto di due considerazioni. La prima, il fatto che il dossier sia finito nella manovra sul ’turismo sostenibile’ varata a quattro mani la scorsa settimana dalla sindaca Funaro e dall’assessore al Turismo Vicini alla voce “implementazione dei controlli sui servizi turistici, anche mediante strumenti informatici“. La seconda, legata a doppio filo con la messa in funzione dello Scudo Verde una volta ottenuto il via libera dal Mit.
"A oggi - ha aggiunto Giorgio - i bus che hanno fatto richiesta di installazione dell’Obu sono 308 in città e sono bus che effettuano piccole tratte di servizio (aeroporto e alberghi). Ma al momento non sono previste sanzioni, perché servirebbe prima una legge che le preveda. Quello che è previsto, invece, è che qualora l’Obu non sia stato attivato o disattivato in un secondo momento, risulta impossibile comprare il ticket d’ingresso in città. Che comuque hanno un costo assai minore di quello dei bus turistici in generale".
Dura la replica di Masi: "È un problema molto serio, perché significa che quei mezzi che hanno poi disattivato i dispositivi di geolocalizzazione, possono entrare ed uscire dalla ZTL Bus ogni volta che ne hanno necessità, per accompagnare i turisti per 24 ore su 24 pur avendo pagato un ticket per un ingresso limitato e circoscritto. Il mancato controllo su questi bus comporta la possibilità che possono arrivare anche a 35.000 i turisti che ogni giorno vengono portati in città, dato preoccupante che si avvicina alla capienza dello Stadio Franchi. Il fatto che l’amministrazione poi dichiari che ad oggi non esistono sanzioni per i trasgressori, ci preoccupa molto, perché è come dire che i furbetti possono continuare a farlo e non si disincentiva altri ad assumere lo stesso comportamento illecito".
Fra.Ing.