Firenze, 1 dicembre 2024 - Sul palco di Sanremo c’è un angolo tutto toscano. A cominciare dal conduttore Carlo Conti, fiorentino doc, che non mai interrotto i legami con la sua città, dove vive, nonostante i continui impegni a Roma, dove lavora. “Mi piace vivere a Firenze – ha dichiarato- in una dimensione più umana e meno frenetica. E’ il luogo ideale dove voglio che cresca mio figlio che mi deve chiamare babbo e non papà". Tra i trenta big appena annunciati da Conti, ci sono tre toscani: i carrarini Francesco Gabbani e Irama e il maremmano Lucio Corsi Il carrarino Francesco Gabbani esordì tra le Nuove Proposte sul palco del festival di Sanremo con il tormentone Amen. Ma l’anno dopo, nel 2017, è definitivamente esploso con “Occidentali’s Karma”. Il balletto con lo scimmione - dietro le cui sembianze si nascondeva Filippo Ranaldi, coreografo di X Factor - è diventato virale e ha conquistato il pubblico e gli addetti ai lavori. Gabbani, da quel giorno, di carriera ne ha fatta e come. È diventato un artista riconosciuto ed apprezzato in Italia a livello internazionale. Classe 1982, si è avvicinato al mondo della musica molto presto grazie al negozio di strumenti musicali del padre, iniziando a suonare la chitarra a nove anni e la batteria a soli quattro. Ha lavorato come fonico e tecnico di palco ma la svolta è arrivata quasi subito. A 18 anni infatti ha firmato il suo primo contratto discografico, registrando con il progetto Trikobalto un album prodotto da Alex Neri e Marco Baroni dei Planet Funk e lanciando così la sua carriera musicale. Ma oltre alle vesti di cantante ha indossato anche gli abiti da conduttore su Rai1 al timone della trasmissione "Ci vuole un fiore", uno show dove si è parlato di temi come la sostenibilità e il futuro del nostro pianeta. Filippo Maria Fanti, in arte Irama, nato a Carrara il 20 dicembre 1995, è originario di Pontremoli. dopo i primi anni in Lunigiana, ha vissuto a lungo a Monza, dove si trasferì con i genitori, papà Marco e mamma Patrizia, entrambi pontremolesi. Il papà Marco e lo zio Pierangelo (che è titolare della famosa azienda «Stainer» che produce cioccolato) hanno entrambi trascorsi sportivi: entrambi hanno giocato a calcio nella Pontremolese negli anni Ottanta. Ma anche il nonno Tonino era calciatore negli anni Cinquanta e ha giocato anche in serie C. Lucio Corsi, classe 1993, è originario di Vetulonia (in provincia di Grosseto). Si appassiona alla musica fin da quando è bambino e già a 18 anni compone le prime canzoni e si esibisce nelle piazze e nei locali della sua città. Mescola il cantautorato, al folk pop ed al glam rock. Il suo primo Ep “Vetulonia Dakar”, pubblicato nel 2014, gli ha permesso di partecipare al Miami Festival con la canzone “Le Api” e, nella serata finale di Festambiente, di aprire il concerto degli Stadio. Il suo secondo Ep è stato “Altalena Boy” (2015), il secondo album “Bestiario musicale” è del 2017 nato come un concept album a tema favolistico: ognuno degli otto brani è dedicato ad un animale proprio della sua Maremma. Nel 2020 è stata poi la volta di “Cosa faremo da grandi?” e nel 2023 ha pubblicato “La gente che sogna”. Maurizio Costanzo
CronacaToscana alla conquista del Festival di Sanremo: Gabbani, Irama e Lucio Corsi. E al timone Carlo Conti