Firenze, 10 novembre 2023 – Depressione, ansia, disturbi dell’alimentazione (DA) come bulimia e anoressia nervosa, binge eating: anche in Toscana crescono i disturbi affettivi, in prevalenza fra la popolazione femminile. A rischio le donne in gravidanza e i giovanissimi, ragazzi compresi, esposti fin dall’età puberale a manifestare alterazioni delle abitudini nutrizionali. Un recente studio epidemiologico condotto proprio in Regione, posiziona il disturbo depressivo maggiore (17,0%) e il disturbo di panico (10,3%) fra le malattie psichiatriche più rappresentate nel corso della vita, con una prevalenza di genere, a svantaggio delle donne e una stima prospettica di casi in gravidanza fra 10 e 15%.
Un “indotto” enorme con importanti ripercussioni per la donna, i nascituri e il sistema salute. Non va meglio per i disturbi dell’alimentazione, spie di problemi clinici e psico-emotivi importanti: da un aumentato rischio cardiovascolare ai (tentati) suicidi, fortunatamente ridotti in toscana a meno del 2% su una totalità di oltre 1.200 pazienti con disturbi alimentari, secondo un recente studio condotto dal centro di riferimento regionale per l’intera area metropolitana di Firenze.
Sono alcune delle tematiche trattate nel corso dell’evento congiunto “I disturbi affettivi nell’era dell’imprevedibilità”, organizzato dalla Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) e dalla Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), con il contributo di Viatris, azienda globale che opera nell’ambito della salute. Tra i temi affrontati anche la depressione e le comorbidità nelle donne e i riflessi lavorativi e socioeconomici che ne sono diretta conseguenza, i disturbi di personalità, i fenotipi femminili di disturbi dello spettro autistico e altre patologie di genere, con spunti oltre la medicina, come la lettura sulla rappresentazione dei disturbi affettivi della donna nel cinema che i cittadini toscani ricorderanno nel celebre film “La pazza gioia” di Paolo Virzì.
“Anche in Toscana – afferma Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda – sono le donne le più colpite dai disturbi affettivi, in particolare in una fase della vita, quella legata alla gravidanza, che può provocare conseguenze anche sul nascituro". “La gravidanza è spesso considerata uno dei periodi più emozionanti e pieni di gioia nella vita – commenta Andrea Fagiolini, responsabile del Dipartimento di Psichiatria, AOU Senese e professore ordinario del Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo di Siena – ma per alcune donne può invece essere un periodo di sfide emotive e psicologiche o di cambiamenti biologici, associati anche a eventuali malattie come la depressione che, in gravidanza, ha impatti negativi sulla salute materna e infantile. Tra queste complicazioni durante il parto o di disturbi emotivi post partum".
“I disturbi dell’alimentazione (DA) – dichiara Valdo Ricca, professore ordinario di psichiatria all’Università di Firenze – costituiscono un gruppo di sindromi psichiatriche caratterizzate da alcuni sintomi e indicatori specifici quali una persistente alterazione del comportamento alimentare e delle condotte connesse al cibo che portano alla ricerca costante della perdita di peso. Complessivamente i DA sono patologie gravi, con rischio di morte e disabilità particolarmente. Il trattamento è complesso, lungo, e necessariamente multidisciplinare”.
“I disturbi di personalità – dichiara Stefano Pallanti, direttore dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Firenze – caratterizzano uno stile di funzionamento sociale presente sin dall’adolescenza, i cui comportamenti, che sono costanti nel tempo, si discostano nettamente dalle aspettative della cultura dell'individuo, rendendo difficile l’adattamento e procurando difficoltà anche all’ambiente circostante".