ANTONIO MANNORI
Cronaca

Tour de France 2024, il direttore Prudhomme a Firenze: “Bello partire da qui, il tour muove 5mila persone”

“È un luogo dalle bellezze folgoranti, sarà un ritorno straordinario di immagine sportiva e turistica. E i soldi spesi ritorneranno con cifre ben più alte”

Christian Prudhomme al Piazzale dove ha incontrato fra gli altri l’assessore Guccione e Elisabetta Nencini

Firenze, 28 febbraio 2024 – L’uomo ritenuto il più importante e potente al mondo nel ciclismo in campo organizzativo, da 16 anni direttore generale del Tour de France, Christian Prudhomme, è stato ospite per due giorni in Toscana. Una visita per fare il punto con il sindaco di Firenze Dario Nardella, sull’attività in corso, e per seguire la Firenze-Empoli gara di apertura della stagione dilettanti in Toscana, che ha preso il via dal Piazzale Michelangelo.

«Una luogo incantevole, bellezze meravigliose, una terrazza – dice Prudhomme – che merita la partenza del Tour, come la corsa francese merita Firenze e la Toscana culla del ciclismo, basti ricordare campioni come Gino Bartali e Gastone Nencini entrambi vincitori del Tour de France, ma anche Fiorenzo Magni. Il Tour arriva qui anche troppo tardi".

Prudhomme, 63 anni, giornalista che ha lavorato anche per l’Equipe TV, è persona affabile, semplice, di grande disponibilità.

Lei ha seguito con interesse la Firenze-Empoli .

"Il ritrovo nella bellissima Firenze, gli sportivi lungo il percorso, quelli presenti al traguardo di Empoli, l’entusiasmo esistente lungo le strade, mi hanno confermato che portare il Tour da queste parti è stata una scelta giusta".

Abbiamo notato la sintonia con il sindaco Nardella.

"Mi fa piacere questa constatazione, ci conosciamo da un po’ di tempo, ogni dettaglio ci trova d’accordo e non ci sono più ostacoli, non solo con lui ma anche con gli organizzatori dell’Emilia Romagna e del Piemonte, per le altre due tappe".

Da quando parlavate di portare il Tour a Firenze?

"La partenza dall’Italia è un progetto che risale al 2014, l’anno dopo i mondiali di ciclismo a Firenze. Potevamo farlo anche prima, ma per alcuni motivi fummo costretti a rinviare l’idea ma siamo rimasti sempre in contatto con il mio amico Nardella e con gli altri organizzatori fino a giungere all’accordo del quale sono felicissimo. Partire da una città ricca di bellezze architettoniche, da luoghi che sono la culla del ciclismo, rendono ancora più grande la partenza della corsa. Il via dal Paese di Leonardo, di Michelangelo, di grandi campioni del pedale come Bartali, Coppi, Magni, Nencini, aggiungo Gimondi che era il mio idolo preferito, Pantani, Nibali. Luoghi patrimonio dell’Unesco, non posso chiedere di più".

Come vede lei il ciclismo di oggi?

"Il grande punto di forza del ciclismo è che è uno sport gratuito per le persone che stanno sul ciglio della strada, va incontro a loro transitando anche da tanti paesini. Questa caratteristica deve rimanere, guai a tradire gli sportivi. La carovana del Tour sfiora le 5000 persone delle quali circa 2000 appartengono ai media".

Una grande vetrina.

"Per Firenze, che è una città dalle bellezze folgoranti, sarà un ritorno straordinario di immagine sportiva e turistica. I soldi spesi per avere il Tour de France, ho detto al sindaco ed agli altri organizzatori, ritorneranno con cifre ben più alte, per il turismo, i visitatori che ci saranno, per la visibilità e la promozione dei territori".

Impegni permettendo il direttore generale della corsa francese dovrebbe essere ancora a Firenze il 21 marzo per un ulteriore verifica a 100 giorni dalla grande partenza del 29 giugno.