Dalla tela al marmo, dai rossi e dai bruciati ricavati dalla ’distillazione’ del vino ai pigmenti acrilici che in una sorta di alchimia si uniscono in nuove gamme cromatiche. Elisabetta Rogai continua le sue sperimentazioni pittoriche che stavolta vanno alla ricerca di un contesto immerso nella campagna.
S’intitola ’Sapore di Arte nel mare del Chianti’, la mostra dell’artista fiorentina alla ’Trattoria del Pesce’ del Bargino a San Casciano Val di Pesa, in programma per tutto gennaio. Accanto ai dipinti su tela bianca e su tessuto denim, tornano le schegge di marmo bianco di Carrara, dove le trasparenze della pittura col vino, secondo la tecnica dell’EnoArte creata dalla Rogai, restituiscono inedite profondità e plasticità alle figure e ai paesaggi. Dopo il successo della mostra veneziana ’Due leoni per due Repubbliche’, stavolta l’orizzonte di riferimento è infatti quello del Chianti, dove l’artista vive ormai da tempo. L’ambiente della mostra suggerisce infatti un abbraccio con l’ambiente esterno, fra campi di olivi e colline coltivate a vigne, con un ideale richiamo allo stesso vino utilizzato per dipingere. Vino che col passare del tempo cambia sulla tela e sul marmo, così come modifica il suo gusto durante l’invecchiamento in bottiglia.
"È un’emozione diversa – spiega l’artista – perché non si tratta solo di presentare le mie opere in un ambiente speciale, raffinato e discreto, assaporando la gustosa cucina, ma di proporre una vera operazione culturale che produce valore reinterpretando il passato attraverso la ricerca e il rinnovamento. L’arte è capace di evocare e rievocare continuamente emozioni e in quanto arte è da sempre associata ai sensi, come gli stessi sono richiamati anche dal cibo. Attraverso i sensi riconosciamo il valore di un’opera culinaria, distinguiamo le sue differenze e diamo giudizi tanto più precisi e raffinati quanto più i nostri sensi ne riconoscono il sapore. L’arte è cambiata e la cucina sta cambiando".