OLGA MUGNAINI
Cronaca

Tra tele e sculture. L’omaggio di Certaldo a Giovanni Boccaccio

A 650 anni dalla morte, iniziano dalla sua Certaldo i festeggiamenti in onore di Giovanni Boccaccio (1313 – 1375). Un...

A 650 anni dalla morte, iniziano dalla sua Certaldo i festeggiamenti in onore di Giovanni Boccaccio (1313 – 1375). Un...

A 650 anni dalla morte, iniziano dalla sua Certaldo i festeggiamenti in onore di Giovanni Boccaccio (1313 – 1375). Un...

A 650 anni dalla morte, iniziano dalla sua Certaldo i festeggiamenti in onore di Giovanni Boccaccio (1313 – 1375). Un omaggio in chiave contemporanea con al centro il Decameron, che attraverso gli artisti Thomas Lange e Mutsuo Hirano, diventa un racconto visivo che intreccia passato e presente, memoria e attualità, arte e resistenza.

A Palazzo Pretorio di Certaldo, dal 1 marzo al 18 maggio 2025, sarà allestita la mostra ’Boccaccio 25’, a cura di Davide Sarchioni, promossa dal Comune di Certaldo e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Regione Toscana, che inaugura la rassegna CertaldoArte25.

Come nel Decameron i dieci protagonisti si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste e attraverso il gioco del novellare tentano di ricostruire un mondo frammentato, così la mostra esplora il ruolo dell’arte come rifugio e strumento per rifondare la società, trasformandosi in un luogo di resistenza artistica e poetica e in un doppio omaggio a Boccaccio e a Pier Paolo Pasolini (1922 - 1975) per la sua rivisitazione cinematografica del 1971. Ogni sala affronta un capitolo, ogni opera un racconto, ogni tema una riflessione sulla società attuale. Le tele di Lange e le sculture di Hirano si intrecciano in un dialogo continuo tra pittura e tridimensionalità.

Prosegue al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (fino all’11 maggio), la mostra ’Margherita Manzelli. Le signorine’, a cura di Stefano Collicelli Cagol, che riunisce una selezione di dipinti realizzati da Margherita Manzelli dagli anni Novanta a oggi, insieme a disegni e opere realizzate appositamente per questa mostra, una delle quali trova ispirazione nel Duomo di Prato. Il titolo è ispirato alla modalità dell’artista di riferirsi ai personaggi femminili che da sempre popolano le sue opere, con donne indipendenti, fiere, androgine che sfidano convenzioni ataviche e rivendicano l’indipendenza da legami famigliari.

Il Museo della Specola di Firenze, che quest’anno festeggia 250 anni di vita, dal 27 febbraio presenta ’Terra Incognita. Opere di Arianna Fioratti Loreto’, ideata dall’artista e curata in collaborazione con Marco Masseti. La mostra è un viaggio nel fantastico mondo dell’immaginazione in cui bestie mitiche e mostri prendono vita come se fossero personaggi di un bestiario moderno che funge anche da resoconto di viaggio verso un’isola misteriosa che non esiste.

È questo esercizio dell’immaginazione, questo itinerario attraverso la fantasia, la paleontologia e le bestie mitologiche delle antiche culture, a costituire un nuovo mondo o terra incognita. Un mondo dove i sogni prendono forma e i mostri diventano vivi.