ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Covid, il tracciamento ha ripreso il filo. In dieci giorni si azzera l’arretrato

Il piano dell’Asl marcia a passo di carica: ieri 2.000 persone contattate . Si è aggredito il cumulo Segnali incoraggianti: la curva si appiattisce. Diminuisce la percentuale di tamponi positivi

Giovanna Arlotto, assistente sanitaria all’Igiene di Firenze dell’Asl Toscana centro

Giovanna Arlotto, assistente sanitaria all’Igiene di Firenze dell’Asl Toscana centro

Firenze, 13 novembre 2020 - Ci sono anche le buone notizie. Il virus sembra rallentare la sua corsa: nei numeri ci sono alcuni segnali incoraggianti. A parte la diminuzione dei casi (ieri in Toscana 1.932, dei quali 498 nella provincia di Firenze), che da sola non fa primavera. Per la prima volta, in questa seconda ondata pandemica, ieri a Careggi, il numero delle dimissioni (19) ha superato quello dei ricoveri (16). L’incidenza di positivi sui tamponi effettuati è scesa al 24,3% dopo che nei giorni scorsi aveva superato la soglia del 30%. La crescita settimanale di casi è passata da 1.8, quasi un raddoppio, a una tendenza di 1.1. Si respira? Non ancora, perché l’ondata dei ricoveri arriva dopo due settimane il picco dei casi. Dunque ancora bisogna lottare. In ospedale e fuori, per rivedere il sole. E mentre si aspetta di assistere all’effettivo appiattimento della curva del contagio, sperando che presto cominci a scendere, finalmente la Toscana riprende il filo del tracciamento. Una delle fondamentali "t" (testare, tracciare, trattare) per contenere il contagio era saltata a causa della crescita esponenziale del numero dei positivi e della scarsezza delle risorse a disposizione dei dipartimenti di Prevenzione delle Asl. Da quando è stata messa in campo la corazzata del tracciamento, una settimana fa, non lavora ancora con i 500 contact tracer necessari ad abbattere l’arretrato accumulato, ma sta cominciando a fare risultati più che confortanti. A Firenze ieri complessivamente sono stati fatti 2.000 tracciamenti, dunque, oltre a smaltire il carico dei casi quotidiani e quelli del giorno precedente rimasti in sospeso, è stato aggredito anche il cumulo di arretrati. Aspettando che arrivino le 55 persone che ancora mancano alla conta dei 250, il piano dell’Asl Toscana centro prevede in dieci giorni l’azzeramento del carico lasciato indietro. E se i giorni saranno due in più, pazienza. Di fondamentale importanza imparare da questa lezione. Quando questa nuova emergenza sarà passata, i 250 tracciatori non potranno sparire. Se succederà, la politica non potrà piangere se ci troveremo davanti a una terza ondata pandemica da affrontare. Se c’è qualcosa che non c’era bisogno di aspettare il virus per sapere è che prevenire è meglio che curare. Di una banalità da spot. Se è vero che con i numeri impazziti di una crescita del contagio esponenziale non basterebbe l’esercito per tracciare, quando le cifre si abbassano, circoscrivere il contagio ai focolai, individuandoli e isolandoli, impedisce che scoppino nuovi incendi. Della prevenzione ci dimentichiamo in tempo di pace. Sembra un costo inutile quando invece il prezzo della salute non esiste. Eppure ora lo paghiamo, anche salatamente. Una salute da promuovere, ancora prima che proteggerla con la prevenzione. Pensiamoci. Non è inutile intervenire sugli stili di vita corretti, sulle abitudini. Perché salva la salute.