GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Firenze, traffico bloccato dai cantieri. Code e caos nelle ore di punta. A passo d’uomo dai viali ai lungarni

Il nostro test nel primo giorno di ’convivenza’ fra i lavori per la tramvia e la circolazione quotidiana. La polizia municipale prova a ridurre l’impatto, ma autobus turistici e ’furbetti’ rallentano tutti

File anche tra viale Lavagnini e piazza della Libertà per i numerosi cantieri della tramvia

File anche tra viale Lavagnini e piazza della Libertà per i numerosi cantieri della tramvia

Firenze, 15 aprile 2025 – Dieci minuti per percorrere il Lungarno del Tempio, 12 per arrivare dal ponte di Verrazzano a Piazza Beccaria. Altri 16 minuti per fare viale della Giovine Italia-viale Giannotti. Firenze ieri si è svegliata sotto l’acqua con un nuovo groviglio di cantieri, deviazioni e clacson. Il risultato? Un puzzle di lamiere ferme tra piazza Beccaria e viale Giannotti, passando per lungarno del Tempio e lungarno Ferrucci, dove procedere a passo d’uomo era già un traguardo. Un quadrilatero invaso dal traffico che va da viale della Giovine Italia a Bella Riva, e da Gavinana al Ponte di San Niccolò. In più i lavori per la nuova tramvia avanzano in viale Gramsci, aggiungendo l’ultima puntina rossa alla mappa dei disagi. Nelle ore di punta il nostro test nel traffico è andato male la mattina, peggio ancora il pomeriggio.

In mattinata è la zona del lungarno del Tempio, complice una cantierizzazione che dimezza lo spazio chiudendo una corsia, a dare i primi segnali di caos. Qui, a causa della colonna di auto ‘strizzate’, servono dieci minuti per percorrere pochi metri, normalmente coperti in una manciata di secondi. Precisamente dalle 8.45 alle 8.55. Alla fine del ponte di San Niccolò agenti della Municipale fermi al semaforo con l’obiettivo di evitare che chi arriva dal lungarno della Zecca e imbocca quello del Tempio, braccato dal traffico, vada a bloccare l’accesso a viale Amendola. Ci si mettono anche i megabus turistici ad aggravare la situazione. Come elefanti in una cristalleria, si lanciano in un traffico già sofferente: il cantiere di piazza Beccaria con il restringimento strozza il traffico e i lavori della tramvia su viale della Giovine Italia e sul lungarno della Zecca riducono lo spazio per ben tre volte in pochi metri. A complicare il tutto, c’è anche l’inciviltà. La sosta selvaggia sui viali obbliga i guidatori a manovre strampalate e le auto in doppia fila sui lungarni costringono a invasioni di corsia. A questi si aggiungono i rallentamenti causati da chi guida col collo storto per guardare i cantieri. Il tutto condito da una sonora scrosciata d’acqua.

E infatti è all’ora di punta serale, tra le 17.30 e le 18.30, quando l’acquazzone si fa più fitto, che il traffico fiorentino mostra tutte le sue fragilità. Per percorrere la tratta da piazza Beccaria alla fine di viale Giannotti servono venti minuti pieni, per un tragitto di appena tre chilometri. I cantieri attanagliano il percorso, con ripercussioni anche su via Piagentina, completamente intasata, con rallentamenti fino al cavalcavia dell’Affrico. Bloccato anche il ponte da Verrazzano per chi arriva da Gavinana. Ma è su viale Giannotti che i cantieri della tramvia mostrano in modo lampante i loro effetti collaterali: le auto si incanalano nello spazio rimasto, creando code e scaldando i clacson. E per chi, dalla Coop di Gavinana, vuole raggiungere i viali, la situazione non migliora. Il lungarno Ferrucci, a differenza della mattina sembra reggere meglio il peso del traffico. Almeno fino al ponte di San Niccolò, paralizzato dalle auto. I bus dei tour operator, rispetto al mattino, sembrano raddoppiati. E con loro anche le ripercussioni sulla circolazione. Intorno alle 18.30, i rallentamenti causati dal cantiere sul lungarno del Tempio arrivano fino a piazza Ferrucci. E oggi si ricomincia.