BARBARA BERTI
Cronaca

Tragedia sul lavoro a Calenzano: esplosione mortale, sindacati in sciopero

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: due morti, dispersi e feriti. Sindacati proclamano sciopero per sicurezza sul lavoro.

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: due morti, dispersi e feriti. Sindacati proclamano sciopero per sicurezza sul lavoro.

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: due morti, dispersi e feriti. Sindacati proclamano sciopero per sicurezza sul lavoro.

Alle 8,52 di quel maledetto venerdì 16 febbraio scorso, una trave in cemento di venti metri, pesante oltre cinque tonnellate, crolla e trascina con sé tre piani di quello che è lo scheletro dell’edificio in costruzione di via Mariti, il nuovo supermercato tra i quartieri di Novoli e Rifredi. In quel momento al lavoro ci sono già diversi operai. E in in una manciata di secondi si consuma uno dei più gravi incidenti sul lavoro mai avvenuti a Firenze e in Italia. Il bilancio finale sarà di cinque morti e diversi feriti.

A distanza di dieci mesi un’altra tragedia sul lavoro: ieri mattina alle 10,19 l’esplosione al deposito Eni di Calenzano, avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Si contano almeno due morti, ci sono dispersi e feriti, il bollettino è in continuo aggiornamento. E i sindacati gridano la loro rabbia: "Basta morti sul lavoro. Non ci possiamo abituare a definirli statisticamente come morti bianche. Questa strage deve finire. La vita viene prima del profitto" tuonano Filt, Fit e Uiltrasporti mentre Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze indicono lo sciopero generale provinciale di quattro ore per domani con manifestazione in un’area di Calenzano in via di definizione (dalle 14,30 alle 16,30).

"Cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori. E rabbia, tanta rabbia, per l’ennesima pagina di sangue sul lavoro nell’esplosione di Calenzano. Siamo a disposizione di tutte le parti coinvolte per collaborare a 360 gradi nel fare luce su quanto successo" fa sapere la Cgil fiorentina.

Fermare "il massacro" è la parola d’ordine della Cisl. "Non è possibile che solo dieci mesi dopo quanto successo in via Mariti, Firenze sia di nuovo a piangere per una tragedia di queste dimensioni in un luogo di lavoro. Non bastano lo sgomento, il dolore e la rabbia: dobbiamo fermare questo massacro" dicono i segretari generali della Cisl Toscana e Firenze-Prato, rispettivamente Silvia Russo e Fabio Franchi. "In questo territorio si fa tutto quanto è possibile per tutelare la sicurezza sul lavoro? Spetterà alla magistratura accertare le eventuali responsabilità, ma è evidente che su questo territorio c’è un problema ma la vita umana viene prima del profitto e tutte le aziende devono investire sulla sicurezza" aggiungono.

Anche in casa Uil "la rabbia è tanta". E anche in questo caso tornano alla memoria le immagine della disgrazia di via Mariti. "Quello di oggi non può essere visto come una fatalità o una terribile coincidenza, qui siamo in un contesto lavorativo dove servono controlli a tappeto e minuziosi. Serve una task force regionale" tuonano il segretario generale Uil Toscana Paolo Fantappiè e il coordinatore Uil Firenze Leonardo Mugnaini. "La sicurezza è un diritto inalienabile, per il quale dobbiamo tutti tenere l’attenzione costantemente elevata" è il monito dell’Ugl tramite il leader Paolo Capone e il segretario nazionale Ugl Chimici Eliseo Fiorin.

Più dura la Usb Toscana che parla di "ennesima ferita al territorio". E sostiene che sia "un disastro terribile e, ancora una volta, non è possibile dire che si sia trattato di una fatalità. I rischi di esplosione del deposito si conoscevano bene e da anni. Non si deve parlare di incidente: è l’ennesimo atto di guerra contro i lavoratori. È l’ennesima strage perpetrata in nome del profitto, in una guerra combattuta con le armi della deregolamentazione, dell’impunità, del ricatto tra vita, salute e lavoro".

Di strage "degli innocenti" parla anche la presidenza regionale Mcl della Toscana, mentre "occorre rinnovare e rafforzare l’impegno sulla prevenzione" sostiene la presidente di Acli Toscana, Elena Pampana.

Confartigianato Toscana, tramite il suo presidente Ferrer Vannetti, si dichiara "a disposizione di coloro che stanno subendo le conseguenze di questa tragedia". Per Confcooperative Toscana "è necessario un confronto vero e a tutto campo sulle condizioni di lavoro in tutti settori" sostiene il presidente Alberto Grilli, mentre Conflavoro "non possiamo più permetterci di considerare la sicurezza come un accessorio" dice il presidente Roberto Capobianco.