EMANUELE BALDI
Cronaca

Tram e bus: 24 ore a motori spenti. Sciopero totale, rischio maxi ingorghi

Arriva il venerdì nero del traffico. Niente fasce orarie garantite, non succedeva dal lontano 2005. Solo il 30% di corse all’alba e all’ora di pranzo. Occhi puntati su Fortezza, stazione, Careggi e Indiano.

Tram e bus: 24 ore a motori spenti. Sciopero totale, rischio maxi ingorghi

Una passeggera aspetta la tramvia. Domani. nelle fasce. 4.15-8.14 e 12.30-14.29 garantito il 30% delle corse.

Firenze, 7 novembre 2024 – In un venerdì che più che nero si annuncia da tregenda per la mobilità fiorentina c’è almeno una buona notizia della vigilia: domani il cielo dovrebbe essere sereno e le temperature non troppo pungenti, ergo qualche fiorentino potrebbe scegliere di andare a lavoro in bici lasciando l’auto a casa. Fine delle note lite.

L’elenco di quelle dolenti è assai più lungo e merita una premessa robusta. L’autunno della mobilità di casa nostra non è partito esattamente bene. Da un lato i ritardi nei cantieri della Vacs che, con tutta la buona volontà degli uffici di Palazzo Vecchio nel ridurre al massimo i disagi, continuano a insistere sulla spina dorsale del traffico urbano ovvero piazza della Libertà e, a cascata su Ponte Rosso, Bolognese e viale Milton, dall’altro le quotidiane angosce viarie del quadrante ovest fiorentino (zona ponte all’Indiano e asse Pistoiese) e su quello nord (Rifredi e Careggi).

In più domani è venerdì, il giorno della settimana in cui solitamente il traffico è più massiccio. Ecco in questo delicato contesto, domani va a inserirsi un maxi sciopero del trasporto pubblico (bus, pullman e tramvia) che sarà anche senza il rispetto delle fasce orarie di garanzia. Per capire la portata dell’evento basti pensare che l’ultimo con queste caratteristiche è datato 2005, diciannove anni fa.

Ufficialmente si fa sapere che "a causa di uno sciopero nazionale di 24 ore senza il rispetto delle fasce di garanzia, in tutta la Toscana il servizio urbano ed extraurbano di Autolinee Toscane potrebbe subire sensibili ritardi o cancellazioni di corse". Praticamente si annuncia il caos più totale con le zone da bollino rosso tradizionali: Fortezza da Basso, stazione, Careggi e viale dei Mille su tutte.

Lo sciopero – indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna a livello nazionale con adesione a livello regionale – avrà un impatto molto diverso rispetto ai precedenti finora avvenuti. In accordo con i sindacati, tra le fasce orarie 4.15-8.14 e 12.30-14.29 sarà garantito comunque il 30% delle corse, definite come "servizi indispensabili". Un filo di ossigeno in un contesto assai critico.

Le corse garantite saranno consultabili nei prossimi giorni sul sito www.at-bus.it, nell’apposita pagina dedicata allo sciopero (www.at-bus.it/sciopero). A incrociare le braccia sia il personale viaggiante che gli impiegati, compresi quelli delle biglietterie. Per operai ed impiegati lo sciopero è previsto per l’intero turno di lavoro.

La regolarità del servizio dei bus – escluse le corse garantite nelle due fasce orarie - nonché la presenza di personale alle biglietterie, dipenderà ovviamente dalle adesioni alla protesta. La percentuale di adesione all’ultimo sciopero di 24 ore proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna del 25 febbraio 2022 fu del 65,92%. Due lavoratori su tre.

I sindacati, secondo quanto si apprende, hanno proclamato lo sciopero, come terza azione di sciopero, per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e "il miglioramento delle condizioni lavorative normative e salariali" e "per contestare il deterioramento delle condizioni lavorative e retributive e la conseguente e strutturale carenza negli organici aziendali, gli episodi di aggressioni fisiche e verbali sempre più diffusi ai danni degli operatori front-line, la cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate, il rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi, nonché l’impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato e la necessità di affrontare tematiche inerenti la sopravvivenza e gli interessi complessivi del settore".