Firenze, 31 agosto 2019 - L’anno della Firenze davvero nuova sarà il 2023. Quello in cui la città potrà svegliarsi contando ben quattro linee di tramvia. Non solo le attuali Scandicci – Ospedale di Careggi (la T1) e Aeroporto – piazza San Marco (T2). Anche la T3 piazza della Libertà (angolo via Don Minzoni) – Bagno a Ripoli e infine la T4 Stazione Leopolda (Porta al Prato) – Piagge.
Per vedere il sistema completo serviranno probabilmente altri sette anni, visto che l’accordo siglato con la Regione fissa l’orizzonte fino al 2030 e prevede l’estensione della T3 da piazza della Libertà a Rovezzano sul fronte sud, quelle della T2 fino a Sesto Fiorentino e della T4 a Campi Bisenzio sul fronte nord e ancora una estensione metropolitana nel comune di Scandicci. Per un totale stimato di 90 milioni di passeggeri l’anno e almeno 64mila auto in meno in ingresso in città. Cioè circa un terzo un meno visto che attualmente ne vengono stimate 200mila in transito dai comuni dell’hinterland in direzione centro città.
Saranno quindi – inutile farsi illusioni – altri quattro anni di cantieri e al centro dei lavori ci saranno i viali di circonvallazione, cioè l’asse viario principale della città. L’unico che il lungimirante Poggi, sul finire dell’800, ci abbia regalato.
Per la prima pietra del prossimo cantiere la data fissata è la pre-primavera del 2020. Passate le feste natalizie, chiuse le sempre impegnative rassegne di Pitti Immagine, nulla più ci salverà. Fra gennaio e marzo 2020 tutti i momenti saranno buoni per cominciare a costruire la cosiddetta Variante centro storico (in gergo Vcs). Si partte dalla Fortezza per raggiungere (attraverso viale Lavagnini) piazza della Libertà (che sarà circumnavigata) ed entrare poi in via Cavour per girare intorno a piazza San Marco e tornare sui viali da via La Pira e via Lamarmora. Durata dei lavori: fra i 20 e i 24 mesi. Se tutto va bene ne riemergeremo nel 2022. Corsie sui viali ridotte da sei a quattro. Due per ogni senso di marcia.
E non è finita qui. A dicembre 2020 (in caos cantieri Vcs presumibilmente conclamato) Palazzo Vecchio deve far partire i lavori per la tramvia verso Bagno a Ripoli. Al momento si sta completando il progetto esecutivo che è già stato contrattualizzato. A dettare i tempi sono gli 80 milioni di fondi europei stanziati per la linea T3 che impongono entro dicembre 2023 binari per Bagno a Ripoli già funzionanti. Pre-esercizio e collaudo compresi. Sia chiaro.
ULTIMI cantieri ai blocchi di partenza quelli per la linea T4 che dalal stazione Leopolda a Porta a Prato arriveranno al primo step delle Piagge (per poi proseguire fino a San Donnino e a Campi Bisenzio). Anche in questo caso stanno andando avanti la progettazione definitiva ed esecutiva, poi dovrà essere bandita la gara d’appalto. L’obiettivo è quello di arrivare alla cantierizzazione entro dicembre 2020. In questo caso non ci sono limiti temporali imposti da mamma Europa e il cronoprogramma stimato parla di circa 30 mesi di lavori. Se tutto va bene i binari alle Piagge ci arriveranno nel 2023. Per fortuna con qualche disagio in meno rispetto alle altre linee tramviarie visto che buona parte del percorso è già in sedime ferroviario.