Non ci sono "problemi ostativi", almeno in base a quello che dice il Ministero, per il passaggio della tramvia da via San Giusto con l’approvazione della relativa variante. Questa la principale novità emersa in seguito all’assemblea di ieri pomeriggio alla Casa del popolo di San Donnino e voluta dal Pd campigiano. Una variante che ha fatto e che sta facendo discutere.
Ne è stata un’evidente riprova l’ultimo consiglio comunale con l’astensione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle alla mozione presentata dal Pd e tutte le polemiche che ne sono seguite. E una tramvia che adesso sembra dirigersi proprio nel tratto di strada che ha scatenato le polemiche più aspre negli ultimi mesi e una netta spaccatura fra i residenti nella zona di piazza Aldo Moro e quelli che invece hanno abitazioni e attività commerciali fra via San Giusto e via Masaccio.
"L’assemblea – ha detto il segretario Pd, Lorenzo Galletti – è nata per trattare l’argomento in modo importante e allargare gli orizzonti di un confronto che altrimenti rischiava di infilarsi in un vicolo cieco e in un localismo esacerbato".
Non casuale, quindi, la presenza del Comune di Scandicci (il primo in cui la tramvia è ‘arrivata’) e quella del Comune di Firenze, "che in questi anni – ha aggiunto Galletti - ha visto rivoluzionare il proprio trasporto pubblico grazie al passaggio di tram e rotaie".
Non causale neanche la presenza del Quartiere 5, che con Campi condividerà i binari della linea 4. Ma l’attenzione si è riversata ovviamente tutta sulla parte finale del tracciato: "La proposta fatta dal Pd in consiglio comunale, con la mozione presentata – ha detto il sindaco Tagliaferri –, è arrivata dopo oltre un anno dal nostro insediamento. Potevano farlo prima. E se il pensiero corre alla campagna elettorale prima del voto, tutti i candidati a sindaco si erano espressi dicendo che si sarebbero impegnati per modificare il tracciato originario della tramvia", la cui realizzazione è vincolata ai fondi Pnrr e alla ristrutturazione di Villa Rucellai, nel centro di Campi. Sembra essere pertanto scartata – ma il condizionale è ancora d’obbligo - l’ipotesi che la tramvia passi da piazza Aldo Moro.
Il Pd, da parte sua, proprio con l’ultima mozione aveva provato a impegnare sindaco e giunta "a valutare, anche con l’ausilio delle commissioni competenti, il mantenimento del progetto originario con una variante in grado di superare le criticità, in particolare il superamento del passaggio fra le scuole di via Prunaia con la creazione di un’ampia area pedonale, che rappresenterebbe un’importante e innovativa area ‘Car free’ davanti alle scuole stesse". Evidentemente, i tempi per non essere costretti a chiedere una deroga, ovvero per rispettare la scadenza del 2026, legata appunto ai fondi Pnrr, non lo consentono più. Con una scadenza ancora più imminente: la conferenza dei servizi in programma fra un mese. La storia sembra essere già scritta.