PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Tramvia, la variante è più vicina: "Il Comune metterà i soldi in più"

La cifra è superiore ai 3 milioni. L’annuncio di Tagliaferri in consiglio: "Prima la perizia dei costi"

Il consiglio comunale di ieri sulla tramvia; in alto, il sindaco Andrea Tagliaferri

Il consiglio comunale di ieri sulla tramvia; in alto, il sindaco Andrea Tagliaferri

Il Comune di Campi troverà i soldi in più necessari alla realizzazione della variante alla linea 4.2 della tramvia. Quella che passerà da via San Giusto e via Masaccio. Lo ha detto il sindaco Andrea Tagliaferri rispondendo a un’interrogazione presentata in consiglio comunale dal Pd e illustrata da Lorenzo Loiero. Interrogazione che verteva esclusivamente sui costi della variante rispetto al progetto originario che prevedeva invece il passaggio da piazza Aldo Moro.

Quantificabili in 3.200.000 a cui devono aggiungersi 414.000 euro per la progettazione e 511.000 euro per l’indennità di esproprio. "Tutto questo – ha detto il sindaco – non c’entra niente con i tempi previsti per la realizzazione. Certo è che una valutazione complessiva andrà fatto fra un mese quando ci sarà la Conferenza dei servizi, ma il Comune di Campi, guardando sempre al bilancio e alle risorse avanzate, farà la sua parte". Il sindaco, insomma, non si tira indietro e ribadisce quanto già detto a seguito del Collegio di vigilanza dei giorni scorsi in Regione, ovvero che "i progettisti, in Conferenza dei servizi, presenteranno una perizia dei costi e solo allora sarà possibile esprimersi con certezza". Un mese di tempo, quindi, e sapremo tutto, così come "in un mese – ha replicato il consigliere Loiero – questi soldi andranno trovati, non ci possiamo permettere di perdere né l’opera, né il finanziamento Pnrr che garantisce appunto la fattibilità della tramvia".

Sulla stessa lunghezza d’onda, ovvero che la spesa in più per la variante dovrà essere sostenuta dal Comune di Campi, è l’assessore alla mobilità del Comune di Firenze, Andrea Giorgio: "I ritardi relativi alla progettazione della linea 4.2 sono legati all’iter di approvazione del progetto da parte di Campi e non dipendono in alcun modo da Firenze. Ugualmente i costi maggiori della 4.2 non sono legati alla 4.1, bensì a prescrizioni rilasciate dagli enti in sede di Conferenza dei servizi e alla variante del Comune di Campi. Noi non finanzieremo varianti richieste da Campi, né sulla parte di investimento, né per l’aumento dei costi".

Parole che l’assessore Giorgio ha pronunciato in consiglio comunale rispondendo a una domanda di attualità di Dmitrij Palagi (Spc), per poi ribadire: "Lo abbiamo detto pubblicamente: non abbiamo alcuna intenzione di inserire un solo euro di aumento dei costi legato alle varianti. Speriamo, insieme alla Regione, che questa vicenda si risolva il prima possibile".

Chi ci va giù duro è Ernesto D’Agati, che a Campi siede fra i banchi del M5S: "L’amministrazione comunale, sull’aumento dei costi per la variante, sapeva già tutto da agosto". Lo dice appigliandosi al fatto che il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) richiama "agli atti della Conferenza dei servizi del 25 ottobre la propria nota inviata il 20 agosto nella quale si faceva riferimento a un incremento dei tempi e costi" e "chiedeva al Comune un’assunzione di responsabilità riguardante l’eventuale slittamento della data di conclusione dei lavori oltre il 30 giugno 2026, termine ultimo stabilito dal Pnrr".