Una promessa elettorale da tre milioni di euro. Sotto l’albero di Natale arriva un’altra seccatura per il sistema tramviario fiorentino. Mentre Palazzo Vecchio sta facendo le corse per tagliare il nastro della variante al centro storico della tramvia prima delle feste e mentre proseguono le asfaltature preliminari in vista dell’arrivo dei cantieri della linea tramviaria 3.2.1 Libertà-Bagno a Ripoli, la Conferenza dei servizi prevista per domani dovrà fare il punto sulla linea 4.2 Piagge-Campi perché i tempi stringono e ancora non è stato presentato il progetto definitivo vista la variante proposta dal Comune di Campi Bisenzio, un cambio in corsa che sta aumentando i costi e i tempi dell’opera.
La linea 4.2 si configura come il prolungamento della 4.1, ovvero la tratta Leopolda - Piagge lunga circa 6,2 chilometri di cui circa metà lungo l’attuale sede ferroviaria Leopolda-Cascine e l’altra metà in sede di nuova realizzazione. La T4.2, quindi, riparte dalle Piagge (zona stazione ferroviaria dove è previsto il capolinea) e arriva al centro abitato di Campi: un tratto lungo 5,36 chilometri con undici fermate e la presenza di quattro futuri parcheggi con funzione di scambiatore, oltre un deposito situato nel territorio fiorentino. La variante richiesta dal Comune è relativa all’ultimo tratto della linea: dopo via Giordano Bruno l’amministrazione Tagliaferri vuole passare da via San Giusto, via Masaccio e porre il capolinea in via Don Gnocchi. Il progetto originario prevedeva, invece, di passare – dopo via Bruno – da via Botticelli e arrivare in piazza Aldo Moro. Tra i campigiani, però, il passaggio tra due scuole ha creato non pochi malumori tanto da far nascere un Comitato. A quel punto, in campagna elettorale, il sindaco Tagliaferri aveva promesso di cambiare l’ultimo tratto. E così ecco la variante che ha fatto (ovviamente) infuriare i residenti di via San Giusto e Masaccio. Il tratto della discordia, più lungo di 66 metri circa rispetto al tracciato originario, ha un maggior costo.
Da una prima stima si parla di almeno tre milioni di euro oltre alla necessità di prevedere il tratto senza catenaria (abolizione della linea aerea di alimentazione) con un aumento dei costi di gestione e dei tempi di realizzazione, stimati in almeno tre mesi in più. Il finanziamento dell’opera è assicurato dai 222 milioni di euro che arrivano tramite Pnrr e dai 47 milioni di euro del fondo statale per l’avvio delle opere indifferibili. Ma la variante costa di più e dovrà essere a carico del Comune di Campi. Intanto la Regione ha già espresso parere politico negativo sulla variante anche perché carente di tutta una serie di approfondimenti. Tali dettagli dovranno per forza arrivare visto che a gennaio si dovrebbe tenere la conferenza dei servizi conclusivà che darà il parere finale su tutta l’opera. Quindi, salvo proroghe, i lavori dovrebbero partire a giugno 2025 e concludersi – con la messa in funzione compresa – il 30 giugno 2026. "I tempi sono stretti, si rischia di perdere tutto - dice Lorenzo Loiero del Pd campigiano –. La tramvia è un’opera strategica per Campi e per tutta l’area ovest di Firenze. Mi auguro si possa trovare una soluzione, come noi abbiamo proposto, senza andare avanti per posizione ideologica ma guardando al bene del territorio e dei cittadini".