Firenze, 27 maggio 2018 - I semafori temporizzati lungo il tragitto della tramvia sono stati (l’ultima, per ora) ciliegina sulla torta. Sono in piena crisi di nervi i cittadini che abitano nella zona di piazza Dalmazia. Traffico impazzito da ben tre anni e mezzo, viabilità schizofrenica, sensi di marcia che cambiano, posteggi introvabili, inquinamento acustico alle stelle. Per non parlare dei negozianti messi in ginocchio (alcuni si sono arresi, buttando giù la saracinesca…) e degli ambulanti che hanno mal digerito la divisione in due del mercato. Come se non bastasse, c’è pure lo sferraglìo notturno di Sirio.
In questi giorni gira in rete un video fatto da un cittadino della zona. Ventiquattro secondi durante i quali si vede il tram che sbuca da via Vittorio Emanuele per affrontare la curva a gomito e fermarsi poco dopo, in viale Morgagni. Il rumore si avverte distintamente fino ai piani alti. E così la rabbia cresce, cresce.
«Con le finestre aperte per il caldo, addio sonno», scuotono la testa gli abitanti. «Pensare che quando partì il progetto – nota Daniele – l’allora ministro dell’Ambiente affermò che le case toccate dalla tramvia avrebbero avuto un incremento di valore. L’importante è crederci».
Chi abita a ridosso della curva ha un diavolo per capello: «Sto seriamente pensando di mettere in vendita il mio appartamento – sbotta Ilaria –. Qui non si campa più. Tornare a casa la sera è un terno a lotto. L’altro giorno per percorrere via Vittorio Emanuele ci ho messo quaranta minuti. Lo sferraglìo serale è la mazzata finale. Mi auguro solo che, con la messa in esercizio, il rumore diminuisca, altrimenti qui si va davvero via di cervello. Altro che incremento del prezzo delle case! Scapperemo tutti e nessuno vorrà investire qui».
È da giovedì scorso che, oltre al cambio di senso di marcia di via Carlo Bini, sono stati modificati tutti i tempi semaforici. Non solo. «In via Vittorio Emanuele – accusa una residente – c’è una sfilza infinita di semafori. Le macchine sono perennemente in coda. Un disastro». «Qui – ricordano molti residenti – era un piccolo paradiso. Avevamo la nostra bella piazza con tanti negozi eleganti, un piacevole mercato e una viabilità scorrevole».
La linea 3 non è mai andata troppo giù agli abitanti del quartiere. Basti rammentare le polemiche sul taglio degli alberi (come dimenticare Antonio Laganà, che per giorni stette appollaiato su un bagolaro per dire no all’abbattimento delle piante?) e alle infuocate assemblee che ci furono quando la tramvia era ancora un progetto su carta. «La tramvia è la nostra rovina – accusano i negozianti in fondo alla strettoia di via Reginaldo Giuliani –. Prima, grazie alla piccola rotonda in piazza Dalmazia c’era un bel flusso di gente. Adesso, ci hanno tagliato fuori».