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Tramvia a Sesto, l'ipotesi di una 'staffa' per raggiungere il liceo Agnoletti

Il presidente Giani porta avanti "un compromesso" per venire incontro "alle esigenze dell'Università e dei sindaci". E sui contagi: "Un anno fa eravamo in zona rossa. Nulla di paragonabile alla situazione attuale"

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 16 novembre - Sirio potrebbe fare una fermata al liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino. Eccola la proposta di mediazione che il presidente della Regione, Eugenio Giani, porta al tavolo di confronto con l’Università di Firenze e con gli amministratori locali in merito al percorso di avvicinamento della tramvia al polo scientifico di Sesto Fiorentino. La ‘fermata diretta’ viene esclusa, ma il governatore avanza un'idea in grado di rispondere, almeno in parte, alle istanze mosse dal mondo accademico e dagli enti locali. "Abbiamo fatto delle riunioni sia coi sindaci interessati che con l’Università - chiarisce Giani -: sta emergendo una soluzione che può mettere insieme le due esigenze di cui mi sono fatto portatore". Di base il presidente conferma la sua linea invalicabile: "Non possiamo lasciarci andare a troppi rallentamenti nel percorso. Un percorso estremamente diretto e lineare, come a Scandicci, a Careggi e a Novoli, può stimolare la gente a prendere la tramvia. Con troppi zig-zag non è più competitiva". Al tempo stesso, però, intende farsi carico del bisogno di un compromesso. "Ho dato la disponibilità - spiega ancora, - a servire un po' più da vicino il polo scientifico. Basta una ‘penetrazione di staffa’ nel luogo in cui si sta costruendo, con un contributo di 10 milioni della Regione, il liceo Agnoletti. Potremmo chiamare questa fermata, appunto, Agnoletti, in omaggio alla scuola ma anche alla martire della Liberazione". Ecco dunque, conclude il governatore, "che si può trovare una soluzione che i tecnici stanno approfondendo e che in linea di massima diventerà la sintesi fra sindaci, Regione e Università".

Inevitabile poi una riflessione riguardo al tema dei contagi. "Un anno fa la Toscana era in zona rossa: venivamo da settimane nelle quali si erano toccati i 16.700 contagi alla settimana: quest'ultima settimana, che si è chiusa ieri l'altro, ha 2.700 contagi. Tutta un'altra cosa!”. Giani non ha dubbi. Aggiunge però che "siamo alla quinta settimana di progressiva salita e che di conseguenza la situazione va monitorata e tenuta sotto controllo, anche perché per alcune regioni italiane si parla di zona gialla, e quindi di limitazioni delle modifiche della mobilità già dalla prossima settimana”. Per questo è "molto importante che la Toscana continui così, confermando la sua leadership, perché ad oggi siamo al 82,7% dei vaccinati con prima dose, con la prospettiva di essere sempre più consolidati nelle posizioni di vertice per la terza dose".