FRANCESCO INGARDIA E LAVINIA BENI
Cronaca

Tramvia sempre più pop. Anche la Vacs accelera. A bordo in 42 milioni: il rebus fermata Unità

Trend in crescita rispetto al 2024: boom di passeggeri in 3 mesi. L’effetto variante si fa sentire, ma svuota il vecchio capolinea della T2. Palazzo Vecchio affida uno studio tecnico al gestore per riutilizzarlo

La tramvia a Firenze (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

La tramvia a Firenze (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 27 aprile 2025 – Tramvia sempre più pop, c’è poco da fare. I dati del primo trimestre 2025 diffusi da Palazzo Vecchio parlano chiaro: il muro dei 40 milioni di passeggeri a bordo è stato abbattuto. E la proiezione entro fine dicembre è ancor più incoraggiante (fino a 42 milioni), perché supera il dato significativo, a confronto, dei 39 milioni del 2024. Giusto per intendersi: al 31 marzo sono saliti sul tram 10.517.951 persone di cui 6.896.006 sulla T1 Villa Costanza-Careggi e i 3.621.945 sulla linea T2 Aeroporto-piazza dell’Unità che dal 25 gennaio è diventata Aeroporto-San Marco per via dell’attivazione della Vacs. Nello stesso periodo dello scorso anno i passeggeri erano stati in totale 9.061.291 con uno scarto positivo di oltre 1,45 milioni in appena tre mesi.

Trimestri a confronto, emerge l’effetto Vacs, col segno più. Da evidenziare è il corposo balzo in avanti della T2 dopo l’entrata in servizio della Vacs tra Fortezza e San Marco: a gennaio i passeggeri sono stati 986.692 mentre a febbraio hanno superato quota 1,3 milioni attestandosi su 1.327.796. Una tendenza che si è consolidata a marzo quando i passeggeri sono rimasti sopra 1,3 milioni (1.307.457). Per volumi e flussi, la linea gettonata è la T1: “positiva” per il Comune anche la la media mensile dei passeggeri arrivata a quota 3.505.983 tra linea T1 e T2 (2.298.668 per la linea T1 e 1.207.315 per la linea T2 con un incremento medio di oltre il 15% rispetto agli stessi mesi del 2024).

C’è però una questione da risolvere. La fermata Unità è divenuta un rebus con il taglio del nastro del 25 gennaio scorso della Variante al centro storico Fortezza-San Marco. Depotenziata, inattiva se non agli estremi dell’elastico delle 24 ore per garantire i collegamenti con Peretola (o al mattino presto o in tarda serata). Di giorno, i tratti della fermata appaiono simili a quelli di un’isola nel deserto.

Sul posto, il monitor è spento. Segna solamente l’orario: 14.00, 14.15, 14.30, 14.45, 15.00, 15.15. Ecco che passa una tramvia, ma è “fuori servizio”. E chi stava aspettando e aveva fatto un passo in avanti, adesso gira le spalle e cambia direzione. Forse ha capito che non c’è niente da fare e che la fermata Unità è abbandonata a se stessa. Ed è vero: non è più utilizzata da mesi. Tuttavia, non una segnalazione, non un cartello anche in formato cartaceo appeso al tabellone che possa spiegare perché non è attiva. Tanti fiorentini ormai lo sanno, altri no. Sono soprattutto i turisti a non sapere.

Si trascinano le valigie pesanti per metri, scrutano la luce arancione che segna l’ora sul display e aspettano. “E quindi?”, paiono chiedersi tutti quelli che si avvicinano al tabellone dopo aver comprato il biglietto alla macchinetta vicina. Chi ha famiglia fa cenno di aspettare in un punto, raduna bagagli e bambini accanto al display che non dà ancora alcuna informazione, e fa su e già, va prima da un lato della strada e poi dall’altro. E poi si arrende. Gli spieghiamo che la tramvia in quel punto non passerà. “Dove dovete andare?” chiediamo. “Airport”. E indichiamo Valfonda. Lo stesso copione che si ripete: tutti stranieri, turisti venuti a visitare la città, carichi di bagagli, che si piazzano di fronte al display e aspettano ancora e ancora.

Forse è solo per qualche tempo, poi il monitor si illuminerà e tornerà attivo. Falso. Tutto tace e niente si illumina e i turisti continuano a guardarsi spaesati, acquistano i biglietti senza sapere di fatto su quale vagone dovranno obliterare, radunano bagagli e bambini, parlottano tra di loro e poi, se non ricevono alcuna spiegazione, allungano lo sguardo verso la stazione, attendono il semaforo verde, scattano verso Valfonda e finalmente salgono per direzione aeroporto.

Il futuro della fermata Unità? Incerto. La questione è tecnica e politica. Fratelli d’Italia ha pronta nel cassetto un’interrogazione che avanza la pista delle corse barrate. Palazzo Vecchio riflette alla ricerca di soluzioni per riconvertire uno snodo pur sempre strategico. Tanto che l’assessorato alla Mobilità ha commissionato ai gestori di Sirio uno studio trasportistico per valutare il suo utilizzo in nuove soluzioni con le nuove linee. La logica è la seguente: gli scenari di uso sarebbero molteplici, con i nuovi mezzi più il retrofit dei vecchi (su cui saranno montate batterie), liberandosi delle palificazioni, le tratte potrebbero essere diversificate e più libere sui tracciati. Fermata dell’Unità compresa.