REDAZIONE FIRENZE

Trapianti di rene, a Careggi raddoppiati in sei mesi grazie alle nuove tecnologie

Il responsabile della chirurgia mininvasiva e dei trapianti renali, Sergio Serni, spiega la situazione e i vantaggi delle nuove tecniche

Sala operatoria (foto d'archivio)

Sala operatoria (foto d'archivio)

Firenze, 3 luglio 2017 -  Sono ventotto i trapianti di rene eseguiti a Careggi nei primi sei mesi del 2017, di questi 24 da cadavere e quattro da donatore vivente (tre eseguiti in chirurgia robotica e uno con tecnica tradizionale).

Sono questi i risultati della chirurgia robotica mininvasiva e dei trapianti renali diretta dal professor Sergio Serni che ricorda come: Negli ultimi anni il divario crescente tra il numero delle donazioni e quello dei pazienti in lista d’attesa ha portato alla ricerca di nuove soluzioni per incrementare la disponibilità di organi. Per questo grazie all’impegno della Direzione di Careggi a della Regione Toscana è stato possibile l’allargamento dei criteri di reclutamento riuscendo a includere varie tipologie e fra queste i donatori a cuore fermo, nell’ambito del relativo programma dell’Organizzazione Toscana Trapianti diretta dal dottor Adriano Peris, che ha fatto della nostra regione la prima in Italia per donazioni .

Grazie alle nuove tecnologie di cui è stato dotato Careggi nell’ottobre 2016 è stato realizzato il primo trapianto da donatore a cuore non battente. Ad oggi i trapianti eseguiti con questa tecnica sono 8 in totale, 5 nel 2017.

"Careggi – prosegue Serni – già da anni utilizza la chirurgia laparoscopica robot-assistita per il prelievo renale da donatore vivente e dal gennaio 2017 tale tecnologia viene impiegata anche nella fase di trapianto del rene. Questo consente di migliorare l'atto chirurgico con la conseguente riduzione della degenza ospedaliera e del periodo di convalescenza. La chirurgia robotica è particolarmente indicata nel paziente obeso contribuendo inoltre, a un minor rischio di infezione della ferita chirurgica e a una maggior “ergonomia” e precisione dell’atto chirurgico. dal gennaio 2017 abbiamo già sottoposto tre pazienti a trapianto renale robot-assistito con rene prelevato da donatore vivente".

Le attività di prelievo e trapianto di rene a Careggi negli ultimi anni hanno visto un incremento notevole passando da una media di 4,41 prelievi di rene al mese del 2013 all’8,5 del 2017, mentre per quanto riguarda il trapianto, partendo da una media di 2,16 del 2013 si è arrivati a 4,66 interventi al mese nel 2017.

"Il raddoppiarsi dell’attività – conclude Serni – è senz’altro merito dell’impegno della Direzione di Careggi, dell’Organizzazione Toscana Trapianti, per il programma di trapianto a cuore fermo che richiede elevati standard di capacità ed efficacia con notevoli risorse logistiche ed economiche per l’impiego di competenze multidisciplinari e multiprofessionali, e dei vari operatori sanitari coinvolti, tra i quali in ambito medico gli anestesisti-rianimatori, gli urologi e i nefrologi diretti dal dottor Enrico Minetti".