E’ costato caro ad un pensionato di Sant’Agata il posizionamento di un laccio di acciaio celato nel bosco, come trappola per gli animali selvatici che entravano nel suo pollaio. In seguito ad una segnalazione, infatti, la polizia municipale ha trovato la carcassa di una volpe e la trappola lungo la recinzione di un terreno con animali da cortile. Sono stati quindi allertati i carabinieri forestali che si sono appostati nei dintorni fino a che non hanno visto arrivare un uomo che, entrato nel recinto (dove erano allevate galline, piccioni e conigli), ha ispezionato con fare circospetto il laccio, riarmandolo. Nel momento in cui si stava per allontanare, però, i militari sono intervenuti e lo hanno identificato. Di fronte alle domande dei forestali ha ammesso l’uso del laccio, cercando di giustificarsi con le continue sparizioni dei suoi animali da cortile per mano dei predatori selvatici. E ha mostrato anche il luogo dove aveva nel frattempo spostato la carcassa della volpe. Così, dopo il sequestro del laccio e della carcassa del povero animale, il pensionato è stato denunciato per uso di mezzi non consentiti (ovvero il laccio di acciaio) per la cattura della fauna selvatica, in violazione alla legge sulla caccia, e per aver causato la morte della volpe. Insomma una pratica che gli è costata cara.
Nicola Di Renzone