Manuela Plastina
Cronaca

Visite, trasporti sociali in tilt. “Le ambulanze non arrivano. I pazienti rischiano multe dall’Asl”

La denuncia di una cittadina: “Per due volte non si è presentato nessuno. Possibile sanzione per gli esami saltati”. L’associazione Esculapio coordina l’attività: “I disagi ci sono, da un anno chiediamo correttivi all’azienda sanitaria”

Nell’immagine d’archivio volontari su un’ambulanza. Si moltiplicano le segnalazioni di disagi per i trasporti socio sanitari (Foto Germogli)

Nell’immagine d’archivio volontari su un’ambulanza. Si moltiplicano le segnalazioni di disagi per i trasporti socio sanitari (Foto Germogli)

Firenze, 21 settembre 2024 – “Per due volte dovevano prendermi con l’ambulanza per andare a una visita urgente. Per due volte non si sono presentati. E se non certifico che mi hanno lasciata a casa, sarò anche sanzionata per non essermi presentata”. L.C. è furiosa con Misericordia ed Esculapio: “Fissano appuntamenti per barellati, ma poi non si presentano – ha scritto in una mail al nostro giornale – Ci lasciano ad attendere un servizio che mai arriverà”. Il suo non è un caso isolato: ogni giorno tanti aspettano invano. E sia le associazioni che la centrale di Esculapio lo sanno bene.

“Da tempo chiediamo correttivi al sistema per rispondere ai cittadini in maniera efficiente – sottolinea Luca Vetrini, vicepresidente di Esculapio – La disponibilità di mezzi non è sfruttata al meglio e perdiamo tempo in attese inutili: ogni mese trascorriamo 1500 ore in strada e 1300 in inutile attesa nelle strutture sanitarie. Da quando vengono presi gli appuntamenti in area vasta, portiamo pazienti da Figline a Pistoia, perdendo tempo nei viaggi. Spesso, anche a causa delle prescrizioni elettroniche, c’è inappropriatezza: portiamo persone che potrebbero andare da sole, in più perdiamo tempo a discapito degli utenti che ne hanno realmente bisogno pur facendo 110 servizi al giorno”. Da più di un anno le associazioni hanno chiesto alla Asl degli aggiustamenti per migliorare il servizio, come visite nelle fasce orarie 8-12 e 14-17 per lasciare le altre ai dializzati e agli ospedali, priorità di accesso agli ambulatori a chi arriva in carrozzina o in barella, una corsia preferenziale per il Cup, un limite (slot) alle richieste di trasferimenti-dimissioni da parte di ospedali e case di cura. “Vogliamo dare un servizio efficiente, ma non ci mettono nelle condizioni di farlo”, insiste Vetrini.

“E’ un problema annoso – conferma Andrea Morino, segretario generale della Misericordia di Firenze –. Ogni giorno solo la nostra associazione deve rispondere a 30 richieste di trasporto, coordinate da Esculapio. L’impegno si scontra con assurdi burocratici, tra trasporti che non sono fondamentali e ci trasformano in taxi o viaggi che potrebbero limitarsi al solo ritorno, per esempio per piccoli interventi dove recarsi accompagnati da un parente. In più a volte c’è la necessità di portare i pazienti dentro le strutture e attendere che vengano presi in carico, bloccando i mezzi. Il tutto a un rimborso tariffario fermo al 2009 di 17 euro a viaggio”. Anche per i servizi di emergenza, aggiunge Morino, “si rimane inutilmente bloccati finché operatori e infermieri non vengono a recuperare il paziente. Se ci permettessero di sbarellarlo, potremmo raddoppiare o triplicare i viaggi. Avevamo proposto anche di poter mandare volontari in ospedale per fare compagnia ai pazienti permettendo ai mezzi di andarsene: non ci hanno mai risposto”.

La Asl, contattata, per il momento preferisce non commentare.