Treni, summit sul caso Valdarno: "Convogli sulla direttissima". Ma la proposta non piace

L’assessore regionale Baccelli lancia l’idea di una riorganizzazione strutturale dell’orario. Si dovrà tenere conto delle interconnessioni con l’alta velocità. I pendolari restano perplessi.

Treni, summit sul caso Valdarno: "Convogli  sulla direttissima". Ma la proposta non piace

Pendolari in stazione (archivio)

Un progetto pilota di riorganizzazione strutturale dell’orario sulla tratta Valdarno – Arezzo – Firenze, una sorta di ‘Memorario’ da portare in attuazione a giugno. Con due capisaldi: il fatto che i treni pendolari non dovranno andare sulla linea lenta e che si tenga conto dell’interconnessione fra i treni ad alta velocità e quelli regionali utilizzati da chi va al lavoro o a scuola. Questa la proposta fatta dall’assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli ieri a conclusione dell’incontro, in videoconferenza, con i sindaci del Valdarno aretino e fiorentino, Rfi e Trenitalia, e il comitato pendolari Valdarno Direttissima. Proposta che non convince proprio il Comitato pendolari: "Se gli orari dei treni Alta Velocità fossero intoccabili, come è stato detto – sottolinea infatti il portavoce Maurizio Da Re - il rischio che in futuro i treni regionali siano indirizzati, in parte o tutti, sulla linea lenta è molto forte, con allungamento della tratta e dei tempi di viaggio, e con ripercussioni sugli altri treni, lenti, per Pontassieve e dalla Valdisieve-Mugello".

Grande delusione esprime anche il Movimento Consumatori Toscana che chiede anche di essere coinvolto nei futuri confronti e decisioni "anche perché i pendolari sono a tutti gli effetti consumatori". Cauti anche i sindaci: "Credo – dice il primo cittadino di Figline e Incisa Valerio Pianigiani - che ci troviamo di fronte a un sistema molto fragile. Questi problemi infrastrutturali non sono rari, ma si verificano di continuo. In Comune riceviamo lamentele da cittadini arrabbiati, costretti a perdere ore di lavoro causa disagi negli spostamenti. È essenziale una comunicazione chiara e trasparente: le persone devono ricevere risposte certe. Per questo chiediamo un piano generale per prevenire e affrontare le problematiche".