CIRO
Cronaca

Troppa afa? Ci pensa l’anguria. Sì a monsieur melone in spiaggia

I consigli dell’esperto contro il caldo torrido: "La scoperta dell’avocado per ripulire le nostre arterie"

Troppa afa? Ci pensa l’anguria. Sì a monsieur melone in spiaggia

Troppa afa? Ci pensa l’anguria. Sì a monsieur melone in spiaggia

Ciro

Vestita

Uno degli effetti collaterali di questo pazzo clima è una afa pazzesca che crea, in soggetti anche giovani, eccessiva sudorazione, Gambe pesanti, senso di spossatezza.

Sudando molto si perdono sali minerali e quindi subentra un antipatico affaticamento.

II rimedio è quello di mangiare molta frutta , verdura e bere molta acqua. Quale acqua? Io bevo acqua di rubinetto che in Toscana è buonissima.

Molti mi dicono: "C’è un po’ troppo calcare!".

Vero, ma noi non siamo lavatrici e il calcare (carbonato di calcio) in piccole dosi ci può fare solo che bene. Il frutto estivo per antonomasia, ricchissimo in minerali è l’anguria, nutriente dissetante, diuretico.

Parente stretto del melone, che da questo si differenzia soprattutto per le poche calorie, appena 30 per etto. Ideale quindi per tutti i soggetti a dieta. La parte più importante di questo frutto è quella che quasi sempre buttiamo via: la parte bianca interna della buccia chiamata albedo; semidolce croccante e ricchissima di steroli, molecole utili a combattere gli eccessi di colesterolo.

L’anguria, inoltre, da sempre è usata per combattere gli eccessi di acido urico, acido che lentamente porta a quella pesante patologia chiamata Gotta.

Il cugino della anguria, monsieur melone, ha proprietà ben diverse: molto dolce, zuccherino, ipercalorico, si presta molto bene ad un pranzo veloce in spiaggia.

Ma attenzione: evitiamo il classico prosciutto e melone. Se infatti vogliamo fare un bagno, è utile sapere che il melone diluisce i succhi gastrici rendendo difficile la digestione del prosciutto (cibo iperproteico).

Prima del bagno quindi solo melone, alla sera invece ci rifaremo con bruschetta, prosciutto e ancora melone. Ma al solito, la parte più interessante di questo frutto sono i semi, ricchissimi in acidi omega tre detti anche acidi salvacuore.

Una volta al cinema le nostre mamme ci davano questi semini. Ora solo iprercaloriche patatine.

E ora parliamo dell’avocado, frutto spesso presente nelle apericene dei nostri ragazzi grazie alla Guacamole, salsina a base di questo frutto. Fino a pochi anni fa nei mercati erano presenti solo avocado provenienti dall’est, di cui nulla sapevamo sul metodo di coltivazione, soprattutto quali fitofarmaci fossero usati.

Da pochi anni questo prezioso frutto viene coltivato anche in Sicilia. E quindi ne useremo a tonnellate. L’avocado è un frutto ricchisssimo in calorie, vista l’enorme presenza di grassi.

Ma Madre Natura non fa mai scatole vuote. Non solo questi grassi non aumentano il colesterolo, ma sembra addirittura che siano utili per “pulire“ le nostre arterie, combattendo le patologie degenerative cerebrali tipiche dell’età senile.

Adesso arriviamo al pomodoro, erroneamente definito ortaggio visto che è semplicemente un frutto ricchissimo in sali minerali, soprattutto potassio.

Arrivato dalle Americhe postcolombiane, in questi secoli ha stravolto l’alimentazione mediterranea.

La molecola vincente del pomodoro è il licopene, utilissima per la profilassi del tumore alla prostata.

E qui arriva il paradosso: tutti i vegetali se crudi hanno più potere terapeutico. Nel caso del pomodoro, esso ha più valore se cotto visto che il licopene si libera solo con la cottura.

Curiosità, per chiudere: al tempo dei Medici, via Ricasoli in Firenze si chiamava via del Cocomero. Questo perché tutta la famiglia del Magnifico soffriva di gotta (il padre di Lorenzo lo chiamavano Piero il gottoso). Con un abbondante uso di questo frutto si lenivano i pesanti dolori da gotta.