
Una cassa piena di fucili da caccia, con cartucce e diversi accessori, quali caricatori e silenziatori. E’ saltata fuori durante dei lavori di ristrutturazione di una storica villa in collina alla periferia di Castelfiorentino. A ritrovare il piccolo ‘arsenale’ sono stati gli operai della ditta che sta eseguendo l’intervento di recupero della dimora. In uno dei locali dell’ampio complesso, neppure troppo nascosta, è stata ritrovata una cassetta in ferro dotata di un lucchetto, ma aperto, con all’interno otto armi a uso attività venatoria.
La neo acquirente della villa ha subito contatto i carabinieri della stazione di Castelfiorentino per segnalare il singolare ritrovamento. I militari si sono recati sul posto per verificare l’entità di quanto era stato rinvenuto e avviare le indagini per risalire al proprietario del materiale. Ebbene, dalle verifiche è risultato che le armi erano state tutte regolarmente denunciate, ma non altrettanto, però, era stato fatto per le munizioni. La legge in questo caso parla chiaro: chiunque detiene armi, munizioni o materie esplodenti deve farne denuncia all’autorità di pubblica sicurezza (ufficio locale di pubblica sicurezza o in mancanza al comando dei carabinieri). L’obbligo della denuncia vige anche nel caso di locazione e comodato (solo armi sportive o da caccia), a seguito di cessione gratuita, e per gli eredi da successione per mortis causa. Poiché la denuncia deve essere immediata, il ritardo può equivalere alla sua mancanza. A seguito dell’attività di indagine i carabinieri hanno individuato il proprietario degli otto fucili: si tratta dell’ex custode della villa che, terminato il contratto di lavoro, aveva lasciato la dimora dimenticandosi o lasciando volutamente le armi al suo interno. L’uomo, un italiano di 46 anni, è stato denunciato a piede libero per omessa custodia di armi e detenzione abusiva di munizioni.
Anche in fatto di custodia la legge è chiara: quando l’arma o del materiale esplodente sono detenuti in una privata abitazione è doveroso predisporre le necessarie cautele per impedirne l’accesso a chi non è autorizzato. Nel caso specifico i fucili, perfettamente funzionanti, così come le cartucce erano accessibili a chiunque, ed è stata una fortuna che non siano finiti nelle mani di persone sbagliate, ma siano stati rinvenuti da alcuni operai e subito denunciati dalla proprietaria della casa.
Irene Puccioni