REDAZIONE FIRENZE

Trovato morto nello scatinato. Doveva essere sfrattato dal negozio

La scoperta da parte dell’ufficiale giudizio. Il 45enne solo e in condizioni di povertà .

Trovato morto nello scatinato. Doveva essere sfrattato dal negozio

Era solo, senza familiari e impossibilitato a pagare le spese di affitto del negozio di alimentari che gestiva in una piazza centrale di Figline. Era sotto sfratto per morosità da tempo, ma quando l’ufficiale giudiziario è arrivato coi carabinieri per eseguire lo sfratto esecutivo, l’uomo è stato trovato senza vita. I soccorsi del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso. L’uomo di nazionalità indiana aveva 45 anni. Era arrivato in Italia in cerca di fortuna e in quel fondo in affitto non solo lavorava vendendo generi alimentari, ma dormiva anche: i carabinieri hanno trovato il suo corpo ormai senza vita nello scantinato del negozio dove aveva allestito la sua abitazione. L’uomo era steso nel letto. Sul suo corpo nessun segno di violenza e il negozio e lo scantinato son stati trovati in ordine: esclusa ogni possibile aggressione. Morte per cause naturali è quanto stabilito dai carabinieri della stazione di Figline Valdarno, guidati dal capitano Deborah Senatore, e dai sanitari, tanto che il giudice ha liberato subito il corpo: non c’è bisogno di ulteriori accertamenti.

La morte del negoziante indiano ha colpito i colleghi e i clienti: in quel negozio, si è scoperto ormai troppo tardi, viveva il dramma della solitudine e della povertà. A metà gennaio un 30 enne di nazionalità marocchina senza permesso di soggiorno aveva perso la vita in un casolare abbandonato in via Garibaldi, dove aveva trovato rifugio con altre persone per la notte. E’ stato ucciso dal monossido di carbonio emanato dal braciere usato per scaldarsi.

Manuela Plastina