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Derubato da falso tecnico, il racconto di una vittima: “Firenze non è una città per vecchi. Se ci ripenso sto male”

Loriano Nencioni, 92 anni, racconta il raggiro subito insieme alla moglie. Al di là del danno economico, le azioni di questi criminali lasciano le vittime in un profondo stato di prostrazione

Derubato da falso tecnico, il racconto di una vittima: “Firenze non è una città per vecchi. Se ci ripenso sto male”

Firenze, 6 aprile 2025 – “Firenze non è più una città per vecchi”. Sono le parole, forti, di Loriano Nencioni, 92 anni, ex linotipista proto de La Nazione. Il motivo di questo pensiero è presto detto. Loriano, come molti altri suoi coetanei, è stato vittima di raggiri, vere e proprie aggressioni e invasioni del proprio spazio. È ormai risaputo che i malintenzionati puntano soprattutto alle fasce più deboli, vulnerabili, tra cui gli anziani appunto. Ecco perché Loriano Nencioni ha deciso di metterci la faccia: per raccontare qualcosa che è successa a lui come ad altri, nella speranza che accada sempre a meno persone.

NENCIONI
Loriano Nencioni, fiorentino di 92 anni, ex linotipista de La Nazione

Loriano, ci racconta cosa è accaduto?

"La prima aggressione l’ho subita un anno e mezzo fa. Ero a Santa Maria Novella, sulla scalinata. Ricordo che pioveva. Ad un certo punto mi si è avvicinato un uomo e mi ha preso di forza il telefonino dalla borsa. A quel punto gli ho chiesto cosa stesse facendo e ho cercato in qualche modo di difendermi. Gli ho messo una mano davanti alla faccia e il tizio si è fermato e me l’ha ridato”.

E poi cosa ha fatto?

“Sono salito su e ho visto i poliziotti. Quindi ho raccontato agli agenti cosa mi era appena accaduto. Loro mi hanno detto che avrei dovuto denunciare e allora cosa ho fatto? Nulla”.

Ci sono stati altri episodi?

“Sì. La seconda aggressione è avvenuta il 10 dicembre, in casa. In quell’occasione hanno preso di mira anche mia moglie”.

Siete stati truffati?

“Truffati e derubati”.

Come hanno agito?

“Stavano facendo alcuni lavori sul marciapiede vicino casa (zona Coverciano ndr) quando ci siamo accorti che c’era una saracinesca di Publiacqua che non andava. Così ho telefonato il servizio clienti e mi hanno detto che avrebbero mandato un tecnico. Mentre aspettavo il tecnico, però, si è presentato alla porta un tizio con la tuta di Multiservizi. Mi ha parlato di una fuga di gas e mi ha chiesto di entrare nel locale della caldaia. Io, credendogli, l’ho accompagnato. Nel momento in cui ha spento la caldaia, ho sentito un grande odore di gas, non respiravo più. Da quel momento non ho capito più niente, mi sono sentito un burattino nelle sue mani. A quel punto mi ha detto che dovevamo mettere in salvo l’oro perché c’era il rischio che saltasse in aria la casa. Così l’ho fatto entrare in casa e insieme a lui abbiamo aperto la cassaforte e abbiamo messo tutto in una borsa”.

E sua moglie in tutto ciò?

“Mia moglie era in salotto. Lui l’ha avvicinata con la stessa scusa. Quindi le ha levato la catenina e la fede ed è andato via”.

A quel punto si è reso conto di essere stato derubato…

“Abbiamo chiamato la polizia, sono venuti e sono stati molto gentili. Gli abbiamo raccontato cosa avevamo appena subito e hanno messo tutto a verbale. Sono andati via dicendoci che ci avrebbero fatto sapere delle indagini. Qualche giorno dopo, guardando la televisione, mi è tornato alla mente il volto del truffatore e volevo descriverlo ai poliziotti. Ma non sapevo come fare a contattarli. Così ho fatto scrivere alla questura e alla prefettura”.

Cosa prova nel ripercorrere con la mente quel giorno?

“Anche se sono passati dei mesi, ancora oggi se ci ripenso mi sento male. Non mi sento più io. Come cittadino sarei contento se ci mostrassero più vicinanza noi anziani. Da quel giorno non ho visto più nessuno, ma ci spero ancora”.

Te.Sca.