Truffa Taurus, ‘assolta’ la mamma del broker

A Firenze si costituiscono vittime di truffa di falso broker dominicano. Preliminare rinviato, madre irreperibile, indagini su oltre un milione di euro sottratti. Prossime udienze attese.

FIRENZE

Si sono costituiti davanti al gip già una quarantina di persone che avrebbero affidato i propri risparmi a Ronald Thomas Eufracia Reynoso, il falso broker di origine domenicana, classe 1994, che, seguendo il classico “schema Ponzi“ avrebbe raggirato decine di risparmiatori che gli avevano affidato i propri risparmi. Ma nella prima udienza della preliminare rinviata al 13 gennaio per un problema nelle notifiche degli avvisi, c’è stato anche un primo verdetto: per la madre di Eufracia è stata emessa sentenza di non luogo a procedere perché è stata dichiarata la sua irreperibilità.

Non era presente, ma aveva però un suo avvocato di fiducia, il principale dei quattro imputati, adesso ridotti a tre: Eufracia, infatti, ha da tempo evitato di farsi trovare da chi gli aveva consegnato somme sognando guadagni da capogiro. Anzi, è stato proprio il suo diventare improvvisamente evanescente a mettere molti sul chivalà. Brutte sensazioni che diventarono amara realtà quando i soldi richiesti indietro non sono mai stati restitutiti.

Secondo le indagini condotte dalla sezione riciclaggio del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della guardia di finanza, coordinata dal pm Ester Nocera, il broker abusivo avrebbe raggranellato oltre un milione di euro dei clienti del gruppo “Taurus“, da lui fondato.

Dal piccolo risparmiatore da mille euro, fino al facoltoso professionista che gli ha affidato oltre 80mila euro. Per la riuscita del grande raggiro, degno di un film americano, il gruppo Taurus puntava forte sull’immagine vincente che i promoter, a cominciare da Eufracia, davano di sè. Abiti firmati, bolidi fiammanti, vacanze in località da sogno, serata in discoteca a base di champagne, a testimoniare il successo professionale. Poi il giocattolo si è rotto, come appunto nel più classico schema Ponzi: chi aveva incassato, era stato “pagato“ con i soldi degli altri. Nella prossima udienza, altre persone offese potrebbero costituirsi parte civile: la procura ne ha identificate complessivamente 78.

ste.bro.