“Truffe romantiche” con falsi profili: sette indagati, perquisizioni anche a Firenze

Il gruppo criminale, utilizzando di volta in volta diversi profili social falsi, si presentava come un affascinante e rassicurante ragazzo francese, che viveva all'estero per lavoro, con l'obiettivo di instaurare un rapporto con la vittima e poi farsi mandare soldi, ricattandola in caso di rifiuto

Polizia postale (foto d'archivio)

Polizia postale (foto d'archivio)

Firenze, 26 luglio 2024 – Perquisizioni e indagini anche a Firenze nell’inchiesta della polizia di Savona e Genova contro il sempre più diffuso e insidioso fenomeno delle cosiddette "truffe romantiche". Sono sette gli indagati a vario titolo, per truffa e riciclaggio, in un’indagine partita dalla denuncia presentata da una donna ligure.

Le "truffe romantiche" sono  reati contro il patrimonio commessi sfruttando le debolezze e le vulnerabilità di persone fragili, individuate sulle piattaforme social. Il gruppo criminale, utilizzando di volta in volta diversi profili social falsi, si presentava come un affascinante e rassicurante ragazzo francese, che viveva all'estero per lavoro, con l'obiettivo di instaurare un rapporto con la vittima e indurla a credere in una relazione sentimentale. Dopo diversi mesi dal primo contatto virtuale, guadagnata la fiducia e la confidenza della donna, l'uomo ha iniziato a richiedere somme di denaro, motivandole con necessità personali e problemi di natura economica. Le richieste sono diventate sempre più frequenti fino a quando la donna ha deciso di interrompere i contatti rendendosi conto di essere stata raggirata. Al deciso rifiuto di continuare i pagamenti è scattato il ricatto: l'uomo ha preteso denaro per non diffondere online foto intime della stessa vittima, che si è rivolta ai poliziotti della Sezione Operativa della Polizia Postale di Savona denunciando i fatti. Nel corso delle indagini sono state individuate numerose carte di debito prepagate e carte di credito utilizzate dagli indagati per far transitare i proventi delle attività illecite. Gli investigatori della Polizia Postale di Savona hanno accertato che nell'arco di un anno è transitato sui conti correnti della banda criminale oltre un milione di euro, denaro trasferito per essere monetizzato in Costa d'Avorio, Etiopia, Burkina Faso, e anche in Stati europei: Francia, Belgio, Austria e Cipro.